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Cho Oyu: nuovo tentativo russo sulla parete Sud

Andrey Vasiliev e compagni sono di nuovo in Nepal dopo il tentativo dell’anno scorso sulla cresta SSW della montagna. Questa volta il piano è diverso

 

Una squadra di alpinisti russi guidata da Andrey Vasiliev è in Nepal per un tentativo sulla difficile parete SSW del Cho Oyu. Dopo la spedizione dell’anno scorso, che aveva come obiettivo la cresta della montagna, quest’anno i russi tenteranno di salire una delle difficili vie che corrono sulla parete.

Abbiamo in mente di scalare il Cho Oyu per la via russa del 1991 e per la cresta Est” ha detto Vasiliev a Explorersweb. Il punto chiave di questa via è chiamato dai russi ‘the hall’. Si tratta di un enorme cavità sulla cresta rocciosa finale, un muro verticale in cui ci si deve calare per poi risalire sul lato opposto. Nel 1991, il primo e il secondo gruppo di alpinisti ha cercato di raggiungere la cima dal campo 4, subito prima del buco.
Tuttavia, questi hanno dovuto ritirarsi perché la strada davanti a loro era troppo lunga. Il terzo gruppo ha posizionato un quinto campo oltre la difficoltà, e ha raggiunto la vetta. Tuttavia, la spedizione è finita con una tragedia, in quanto un alpinista è morto durante la discesa, colpito da una roccia.

L’anno scorso, il team ha raggiunto quota 7350 metri ma non ha potuto effettuare un vero summit push a causa di problemi fisici di alcuni membri, e dell’elevato rischio che posizionare le corde fisse fino in cima avrebbe comportato.

Quest’anno, i russi hanno un piano in mente: “Inizieremo l’acclimatamento sulla via del 1991, che non dovrebbe essere troppo tecnica fino alla cresta Est, a 7900 metri. Nel mentre, avremo tutto i tempo di osservare la parete e analizzare altre opzioni, come la via austriaca del 1978. L’anno scorso non abbiamo potuto vedere questa via durante l’avvicinamento da Gokyo e dalla cresta SW. Una volta acclimatati, sceglieremo la via per il tentativo finale”.

Ma prima di pensare a provare la via austriaca, dobbiamo accertarci delle condizioni, del rischio valanghe e degli icefall. Per quanto riguarda l’apertura di una nuova via, vediamo delle linee potenziali sul Cho Oyu e su altri 8000, ma abbiamo bisogno di acquisire più sicurezza in noi stessi per provare senza rischiare troppo. Ci serve più esperienza, quindi l’obiettivo principale di quest’anno è acquisirla su vie difficili in quota. L’anno scorso abbiamo commesso molti e seri errori tattici. Cercheremo di non ripeterli quest’anno”, ha concluso Vasiliev.

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