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“Una Valtournenche senza Cervino? Ma dai!”

Tra pochi giorni arriverà in edicola il nuovo numero di Meridiani Montagne, dedicato alla Valtournenche. Grandi montagne, grandi personaggi, ma per una volta la Gran Becca non è protagonista. Come spiega il direttore Paolo Paci

Così un nostro amico, uno che “si respira bene solo dai Quattromila in su”, ha cercato di scoraggiarci. Andare in Valtournenche senza parlare della Gran Becca, era il senso del suo discorso, sarebbe come visitare il Louvre e saltare apposta la sala della Gioconda.

Embè?, ci siano detti. La Gioconda la conosciamo già bene, fin troppo, e tutta quella gente che si assiepa davanti ci rovina l’esperienza. Mentre accanto al buon Leonardo ci sono altri capolavori che, da soli, valgono il prezzo del biglietto e che magari, sedotti dal sorriso di Monna Lisa, non notiamo nemmeno. 

Così il Cervino: troppa gente, troppa fama. Allora siamo andati avanti con il progetto, e ora che siamo alle ultime rifiniture, ne siamo davvero soddisfatti. Il numero sulla “Valtournenche oltre il Cervino” che tra qualche giorno riceverete a casa, o potrete acquistare in edicola, è pieno di altri “capolavori”. Un po’ più bassi magari, meno “scultorei” del più nobile scoglio d’Europa, ma ricchissimi di un fascino antico.

Prendete le Grandes Murailles, la lunga costiera di cime che separa la Valtournenche dalla Valpelline. Superano di poco i 3900 metri, non sono servite da rifugi “facili”, la roccia a volte è così così e quindi ben pochi le frequentano. Ma i buongustai dell’alpinismo classico le conoscono eccome. Per esempio il giovane François Cazzanelli, che nel 2020 insieme a Francesco Ratti ha realizzato la prima traversata integrale e invernale della cresta lunga 51 chilometri che corre dal Cervino alle Grandes e Petites Murailles. Una cavalcata degna di un exploit himalayano, di cui pubblichiamo le foto spettacolari. 

Un’altra incredibile avventura su questa cresta l’ha vissuta nel 1994 Marco Barmasse: “L’idea” ci ha raccontato “era di concatenare in solitaria tutte le cime che creano una maestosa corona sopra il Breuil”. Due giorni di scalata ininterrotta, con i Koflach di plastica ai piedi, dal Vallone di Vofrède al Lago Blu, passando per le cime dello Château des Dames, Petites e Grandes Murailles, Cervino, Testa Grigia. Un paio di decenni più tardi, il figlio di Marco, Hervé, per non essere da meno sulle Grandes Muraiiles ha firmato tre bellissime prime ascensioni, Petit lumignon, Ammazza geko e Bon Noël. Li abbiamo messi a confronto, padre e figlio, per farci narrare la storia di una dinastia di guide, i Barmasse, che nel regno del Cervino ha saputo portare una fresca ventata di alpinismo moderno eppure ancora romantico. I ritratti dei due sono firmati da Stefano Torrione.

E a proposito di fotografia, questo numero di Meridiani Montagne è stato “minacciato” fino alla fine da valanghe e slavine. Il tempo nella tarda primavera è stato sempre pessimo, le montagne cariche di neve fino alle basse quote, i nostri fotografi disperati… Sembrava proprio che il Cervino, sapendo di non essere per una volta sotto i riflettori, volesse impedirci di finire il nostro lavoro. E invece, con molti appostamenti e molta pazienza, abbiamo catturato le poche finestre di cielo terso, o quasi. Ed eccovi servita una Valtournenche soleggiata, senza la Gioconda, ma inedita e ugualmente meravigliosa.  

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