Keita Kurakami muore a 38 anni sul Monte Fuji
Il forte scalatore giapponese era gravemente malato di cuore, ma aveva rifiutato le cure che avrebbero significato la fine della sua carriera alpinistica
“Ho scelto l’arrampicata, a rischio della mia stessa vita”. Così si può riassumere il pensiero di Keita Kurakami, fortissimo scalatore trentottenne che ha perso la vita sul monte Fuji il 26 giugno. Kurakami era gravemente malato di cuore, e lo sapeva. Il malfunzionamento cardiaco si era manifestato nel 2021, dopo una sessione di allenamento particolarmente intensa: in quell’occasione i medici erano riusciti a rianimarlo al terzo tentativo, diagnosticando un’aritmia ventricolare indotta dallo sforzo fisico. Questo aveva messo Kurakami davanti a una scelta: smettere di arrampicare, o rischiare seriamente la vita.
Dopo tre giorni di riflessione in terapia intensiva, lo scalatore aveva deciso di rifiutare le cure proposte, in particolare l’impianto di un defibrillatore, una sorta di pacemaker in grado di rilasciare un impulso elettrico.
“Ho pensato che smettere con la scalata sarebbe stata una scelta di cui mi sarei pentito”, aveva dichiarato Kurakami in un’intervista ad un magazine giapponese, nel 2022. “Anche se fossi arrivato all’età di 70 o 80 anni, sarebbe stata per me una vita felice?”
Fino all’ultimo giorno
Così, il giapponese era tornato ad allenarsi, a fare bouldering, a correre e ad arrampicare per 18 ore ininterrottamente. Si sentiva guarito al 90%, e parliamo di uno scalatore che ha completato nel 2018 la prima salita di El Capitan in rope solo, e ha aperto la più difficile multipitch in Giappone, Senjitsu no Ruri, che significa ‘Mille giorni di lapislazzuli’. Aveva conseguito anche una laurea in Fisica, e aveva espresso una visione trascendente dell’arrampicata come “un continuum di punti di contatto e scoperta dove la natura, le persone, il passato e il futuro si intersecano”.
Kurakami non ha modificato il suo stile di vita fino all’ultimo giorno: la scorsa settimana, ha postato una foto della sua scalata in rope solo di Freedom, una vita di ottavo grado.
Il 26 giugno si è poi incamminato sul monte Fuji con un amico, che ha chiamato i soccorsi dopo 5 ore di trekking, quando Keita ha perso i sensi. È stato portato in ospedale, ma i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.