
Quest’anno la stagione dello scialpinismo sembra non finire mai e la zona del Monte Rosa è in ottime condizioni. E chi non ha ancora messo gli sci in cantina ne approfitta. “Lo ammetto, condizioni così belle a giugno non le vedevo da dieci anni”, sorride Alberto Ciannamea, guida alpina della Società guide di Champoluc Ayas. “Tutte le principali mete sciistiche sono in ottime condizioni e il ghiacciaio è ancora molto chiuso. Addirittura, il celebre buco dei quattromila, quel grosso crepaccio sotto il Balmenhorn normalmente sempre aperto, ora è ben tappato”.
Sono quindi ancora in tantissimi quelli che scelgono di percorrere gli itinerari classici del Rosa con gli sci, approfittando dei quantitativi di neve importanti in quota. “Ricordiamoci, però, che ci troviamo pur sempre su un ghiacciaio”, ammonisce Ciannamea, “quindi è necessario avere con sé tutto il materiale di sicurezza: imbrago, corda, ramponi e tutto il necessario per la movimentazione su ghiacciaio. Inoltre, è importante portare sempre nello zaino dei ramponi leggeri e dei rampant. Il mattino presto, infatti, il rigelo è ottimo e si rischia di trovarsi in salita su pendii di neve molto dura. Ultima raccomandazione: al cambio pelli togliere sempre uno sci per volta!”
Il Castore, la Punta Giordani, la Capanna Margherita
I punti di accesso sono tre. Si può scegliere di prendere gli impianti di Cervinia, in Valtournenche, e arrivare così a Plateau Rosa (3500m). Da qui in poco tempo si raggiunge il colle del Breithorn e da lì un’ampia rosa di quattromila. Oppure si può scegliere di raggiungere Punta Indren (3275) grazie agli impianti di risalita che partono da Gressoney-La-Trinité o da Alagna Valsesia. Un ulteriore accesso è quello dalla Val d’Ayas che però da percorrere con gli sci è meno piacevole in quanto richiede un avvicinamento lunghissimo a piedi.
“Un itinerario molto interessante è la ovest del Castore (4.228 m). Per i più allenati si può raggiungere in giornata da Plateau Rosa, oppure si può dormire al rifugio Guide di Ayas sempre raggiungibile da Cervinia con un lungo traverso sul ghiacciaio”, suggerisce Ciannamea. Si tratta di un itinerario vario in un ambiente unico che permette di sciare l’ampio paretone ovest del Castore e di percorrere l’aerea cresta finale a cavalcioni tra Italia e Svizzera.
“Se invece si parte da Indren si può salire alla Punta Giordani (4.046 m). Si calzano gli sci appena usciti dalla funivia e con un percorso abbastanza diretto si arriva su una delle più vicine cime del Rosa. Se invece ci si vuole spingere più lontano, la classicissima salita alla Capanna Margherita merita sempre!”
Pendii ampi, pendenze sempre piuttosto moderate e tantissimi itinerari diversi… Verrebbe voglia di non smettere mai di sciare. “Secondo me fino a metà luglio si riuscirà ancora a sciare, con un periodo misto di scialpinisti e alpinisti che frequenteranno i ghiacciai del Rosa. Dopo, gli sci lasceranno del tutto lo spazio ai ramponi.”