
Come combattere l’overtourism? Le idee sono tante ma in realtà pochi intendono davvero mettere mano al problema. Ridurre il numero di visitatori significa abbassare i ricavi di tutti coloro che dal turismo ricavano un reddito: albergatori, affittacamere, ristoratori, guide turistiche, gestori di attrazioni, operatori di scuole o associazioni sportive…. Tanta gente, tante famiglie, tantissimi elettori.
Poi però ci sono le eccezioni, come dimostra l’aumento delle tariffe studiato su misura per i turisti diretti alle Cinque Terre anche allo scopo di contenere il numero degli arrivi. Che sono tanti: il Parco Nazionale della Liguria di Levante ha, infatti, accolto nel 2023 circa 4 milioni di visitatori, una cifra oggettivamente enorme per un territorio tutto sommato limitato.
La sorpresa per i visitatori era nascosta nell’uovo di Pasqua: tariffe aumentate per i treni e per i sentieri. E non si tratta di rincari di poco conto. Il nuovo sistema tariffario prevede rincari fino al 100% a seconda che si utilizzi il treno nei periodi di bassa, media e alta stagione (quest’ultima comprende tutti i fine settimana e l’intero periodo dall’1 luglio al 23 agosto): per una corsa di appena tredici minuti come quelli che servono per andare da Riomaggiore e Manarola sarà quindi necessario sborsare fino a 10 € (e altrettanti per tornare al punto di partenza).
Sull’onda dell’entusiasmo (o per mero spirito di emulazione) per l’iniziativa presa da Trenitalia e dalla Regione Liguria anche il Parco Nazionale delle Cinque Terre, ha aumentato il costo della sua Cinque Terre Trekking Card, che a seconda del calendario potrà costare fino a 15 € al giorno. Analogamente la Cinque Terre Treno MS Card giornaliera, che comprende trasporti ferroviari e accesso ai sentieri del Parco, costerà da 19,50 a 32,50 €.
Caro treni e caro sentieri vanno dunque felicemente a braccetto. “Grazie al biglietto del treno pagato da questi turisti, un biglietto che costa meno di una corsa in funivia o un vaporetto di Venezia, gli studenti della Liguria non pagano l’abbonamento per andare a scuola, i pendolari non hanno avuto aumenti e i cittadini delle Cinque Terre hanno l’80% di sconto sui treni”, ha commentato il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, strizzando così l’occhio ai suoi elettori.
Gli aumenti , in realtà, non sono piaciuti neppure agli operatori turistici locali al punto che il comitato delle associazioni delle Cinque Terre ha annunciato che ricorrerà al Consiglio di Stato. Ed è molto accesa anche la polemica tra le forze politiche liguri. Ma alla fine a pagare il conto sarà Pantalone, questa volta travestito da turista. Già, perché è previsione comune di favorevoli e contrari a questi aumenti che l’impennata tariffaria non frenerà gli arrivi. L’over pricing non sconfiggerà l’overtourism, dunque. Almeno alle Cinque Terre.