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Denunciati per aver bivaccato in vetta al Monte Bianco. È polemica

Si può bivaccare in vetta al Monte Bianco? La risposta è no a causa di un’ordinanza prefettizia del 1° ottobre 2020 per ragioni di protezione dell’habitat naturale della montagna.

Questa è la premessa dell’ennesima battaglia del sindaco-sceriffo di Saint Gervais Jean-Marc Peillex. I colpevoli sono due alpinisti, Alexis Romary e Axel Deambrosis-Larcher, che lo scorso ottobre zaino in spalla hanno realizzato una mini “spedizione” di 9 giorni con l’intenzione di dormire sul Tetto d’Europa. Di questa loro impresa ne hanno realizzato un video, che è finito ben presto virale, arrivando anche a Peillex.

Questa sfida, che consiste nell’allestire un bivacco sulla vetta del Monte Bianco, è stata portata avanti fuori stagione con il mio compagno Alexis, fotografo e alpinista. Abbiamo percorso la via normale del Monte Bianco. Un primo passaggio al rifugio Nid d’Aigle, poi al rifugio Tête Rousse. Il terzo giorno abbiamo imboccato il canalone del Goûter per raggiungere il rifugio del Goûter a 3835 metri. Chiuso in bassa stagione, si dorme nel rifugio Annexe du Goûter. In seguito, i più attenti noteranno il nostro passaggio all’Abri Vallot per raggiungere la vetta del Monte Bianco. Durata della spedizione: 9 giorni. Carico del mio zaino: 35 kg. Temperatura in quota durante la notte: -15°C” scrive Deambrosis-Larcher non sapendo che il peggio sarebbe arrivato solo una volta a valle. Tra l’altro il trenino che porta fino al rifugio Nid d’Aigle è chiuso in quel periodo, quindi la salita se la sono fatta tutta a piedi da Les Houces.

La reazione del sindaco di Saint Gervais

Lunedì 26 dicembre, un residente rispettoso dei principi dell’alpinismo e della necessaria protezione del Monte Bianco mi ha segnalato che due individui si vantavano su YouTube di essere riusciti nel loro progetto di bivaccare sul tetto dell’Europa occidentale. Quando la smetteranno questi strampalati di profanare il Monte Bianco e di infrangere le regole della Repubblica? Il vero alpinismo richiede umiltà e discrezione” è stato il commento del Sindaco, che continua nella sua invettiva: “Non si tratta di una gara in cui il bivacco sarebbe stata l’unica soluzione per proteggere la vita degli alpinisti, ma di una vera e propria spedizione preparata con cura e il cui unico obiettivo era quello di realizzare l’impresa di “bivaccare in cima al Monte Bianco”! Il Monte Bianco ne ha abbastanza di questi individui in cerca di riconoscimento sociale, capaci di tutto e di più pur di esistere!”.

Peillex ha poi promesso di denunciare Alexis Romary e Axel Deambrosis-Larcher e i loro due sponsor, The North Face e Sunslice per la violazione dell’ordinanza del Prefetto e degli articoli L415-3 e R415-1 del codice dell’ambiente. Il rischio per quest’ultimi è di una pena a 150 mila euro e 1 anno di reclusione, ma difficilmente il Sindaco potrà dimostrare che due alpinisti hanno recato danno alla conservazione del luogo. Quello che con tutta probabilità attenderà loro è un’ammenda.

Il web, come è solito fare in questi casi, si è diviso nelle posizioni. C’è chi è concorde con il sindaco di Saint-Gervais e chi invece interpreta quest’ennesima presa di posizione liberticida verso l’alpinismo sul Monte Bianco, oramai ridotto a prenotazioni, divieti, posti di blocco pure in quota ecc. C’è chi anche critica Alexis Romary e Axel Deambrosis-Larcher per aver pubblicato il video di questa impresa, accusandoli di spettacolarizzazione e invito all’imitazione. Sinceramente pare una critica un po’ fuori dal tempo (ricordiamo che c’è chi ha vinto un Oscar per un film su una scalata su El Capitan in free solo…).

Il video

 

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