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Veneto: covid e disdette, il rifugio si prenota al massimo 24 ore prima

La nuova ondata pandemica non è certamente passata inosservata, nemmeno in montagna. Con il nuovo rialzo dei contagi a cui stiamo assistendo dopo le festività natalizie i dubbi sono tornati a impossessarsi delle persone, che preferiscono non fare programmi su lunghe distanze, ma nemmeno su quelle più corte. Come ci rivelano le cronache bellunesi dove, dopo le feste, si è assistito a un calo dell’80 percento di presenze e a tantissime disdette. Disdette che non riguardano solo i pernotti, ma anche pranzi e cene. Un evento dovuto proprio all’aumento di contagi, che sta svuotando i locali dei centri città come quelli di montagna.

Per i rifugisti si tratta di un grave problema, rischiando di “ritrovarsi con un cerino in mano di fronte a tavolate o camerate vuote, precedentemente prenotate” racconta Mario Fiorentini, presidente dell’Associazione Gestori Rifugi Alpini del Veneto (Agrav). Da qui la scelta di molte strutture di non accettare le prenotazioni con oltre 24 ore di anticipo.

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