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Vandalismo in rifugi e bivacchi. Il buon senso non sale in quota

Nonostante gli inviti al buon senso giunti da più fronti all’avvio della fase 2 e al ritorno degli escursionisti in montagna, continuano a verificarsi episodi di vandalismo in quota. Nel corso del primo mese di normalità abbiamo assistito a gesti di pura inciviltà tra Alpi e Appennini. Cartelli della sentieristica divelti. Lucchetti di rifugi e bivacchi forzati. Rifiuti abbandonati all’esterno dei rifugi. Gli atti vandalici più recenti, che dimostrano come il buon senso stenti a a salire in quota, sono avvenuti negli scorsi giorni tra Piemonte e Lombardia.

Bivacchi e rifugi presi di mira

In Piemonte, i Carabinieri Forestali hanno accertato il danneggiamento e la forzatura del bivacco a La Piana, un alpeggio del Parco Nazionale Val Grande. I militari hanno provveduto ad effettuare gli accertamenti urgenti e gli atti giudiziari di rito per individuare i responsabili. Non si tratta del primo episodio che vede preso di mira un bivacco nella zona. Fin dai primi di maggio, nei giorni immediatamente successivi alla fine del lock-down per l’emergenza coronavirus, sono stati registrati danni a carico degli ingressi del bivacco alla Colma di Premosello e di due baite all’ Alpe Pian di Boit.

In Lombardia si è invece registrato un ennesimo atto di vandalismo al Rifugio Alpe di Colonno, sulle montagne della Valle d’Intelvi. Anche in questo caso la struttura sembra essere stata presa di mira in fase 2. Negli scorsi giorni alcuni cartelli sono stati abbattuti e gettati nel prato vicino al locale. Nelle scorse settimane alcuno tavoli erano stati rimossi gettati poi in mezzo alla strada o a ridosso della staccionata della struttura. Alcuni addirittura rubati insieme alle panche. Sono stati inoltre rilevati danni alla struttura esterna del ristorante.

Una situazione difficile da tollerare per i gestori, costretti a sporgere denuncia per due volte in poche settimane. “Non sappiamo chi possa essere stato – ha dichiarato la responsabile del rifugio Susanna Marelli al quotidiano ComoZero – ma stiamo peggiorando”.

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