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Bufera sulla FASI: si dimettono 6 consiglieri, sciolto il Consiglio

A seguito di divergenze interne alla Federazione Arrampicata Sportiva Italiana, sabato 28 luglio sei consiglieri si sono dimessi dalla loro posizione. Si tratta di Battistella DavideBruni Roberto, Erspamer Marco, Iacono MarcoManzoni Davide e del Vicepresidente Scarperi Ernesto, che lasciano dopo solo un anno e mezzo di mandato. La lettera di dimissioni è stata ufficialmente consegnata al Presidente FASI Ariano Amici e al Segretario Generale del CONI Carlo Mornati.

Stando allo Statuto Federale, le dimissioni contemporanee di oltre la metà dei consiglieri, in questo caso 6 su 10, comportano la caduta immediata del Consiglio e del Presidente. Con il Consiglio, decadono anche le commissioni da esso elette, ovvero: Tecnica nazionale, medica, nazionale Giudici di Gara e Studi e Ricerche.

Amici rimarrà in carica per espletare l’ordinaria amministrazione finché non si riunirà una nuova assemblea straordinaria elettiva. Le nuove elezioni dovranno essere effettuate entro 60 giorni a partire da sabato. Le Olimpiadi di Tokyo del 2020 all’orizzonte aggiungono una certa urgenza alla necessità di andare nuovamente alle elezioni.

Di seguito riportiamo integralmente la lettera dei 6 membri del Consiglio, che approfondisce le ragioni della loro decisione:

    

Carissimi Tesserati,

Spett.li Società FASI,

con la presente intendiamo informarvi ufficialmente sulle motivazioni che hanno portato nel corso dell’ultimo Consiglio Federale del 28 luglio 2018 alla presentazione delle nostre dimissioni con conseguente decadenza del Consiglio Federale stesso, una scelta non facile e che ci è costata molto, ma che però abbiamo ritenuto necessaria.

Occorre però prima fare un passo indietro di circa un anno e mezzo e tornare con la memoria al 22 gennaio 2017 quando siamo stati eletti, ognuno nei propri ambiti, nel corso dell’Assemblea Elettiva Ordinaria svoltasi a Bologna il 22 gennaio 2017; non vi era sicuramente nessun tipo di accordo politico-programmatico pre-elettorale, tutti ci siamo candidati con il chiaro obiettivo di attuare una profonda riorganizzazione della Federazione al fine di migliorarne l’efficienza, la trasparenza delle decisioni e dare un nuovo slancio alle attività sportive dell’arrampicata.

Da subito ci si è resi conto che il lavoro sarebbe stato faticoso, complesso e lungo ma il nostro impegno è sempre stato massimo e mirato al raggiungimento degli obiettivi comuni che come gruppo abbiamo sempre condiviso e cercato di portare avanti con il massimo impegno.

Al fine di poter dare dei segnali tangibili in tempi ragionevoli, ci siamo “incontrati” anche in teleconferenza per tutto questo anno e mezzo con cadenza quasi settimanale e abbiamo programmato e realizzato anche delle “riunioni di lavoro” perché operativamente intorno ad un tavolo le cose vengono spesso meglio e ci si confronta a 360 gradi.

Gli argomenti e le tematiche trattate sono state molteplici; alcune problematiche sono state risolte, altre sono/potrebbero essere in via di definizione mentre altre, constatato che non erano mai state affrontate in modo strutturale, sono in fase di studio/ipotesi di lavoro.

Senza voler fare un lungo elenco che Vi annoierebbe, riteniamo comunque opportuno riportare nel seguito le principali tematiche, alcune delle quali sono ricondotte anche ad aspetti legali/istituzionali, sulle quali si è lavorato, cercando sempre di intraprendere tutte le dovute azioni nel bene comune ed a tutela della Federazione e di tutti i suoi tesserati:

Naturalmente oltre a tutti questi aspetti, in questo anno e mezzo la maggior parte delle risorse economiche e delle attività federali si sono concentrate su quello che è il Progetto Olimpico, mirato alla partecipazione e all’ottenimento di importanti risultati alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020.

Ma se allora qualcosa si è fatto, qualcos’altro si è impegnati a fare e la maggior parte delle risorse sono concentrate sule Olimpiadi e quindi sugli atleti che sono il cuore pulsante delle Olimpiadi, allora perché dimettersi dopo un anno e mezzo di mandato???

Le cause sono molteplici e le problematiche riscontrate sono state più volte evidenziate nel tempo al Presidente sia in sede di Consiglio Federale che tramite mail ma si è avuta la sensazione che le stesse non siano mai state prese in seria considerazione. In via molto sintetica le principali motivazioni che in questo momento riteniamo prioritarie dare a chi ci chiede o si interroga sul perché sono le seguenti:

L’arrampicata Sportiva è uno sport in forte crescita e la Federazione deve essere al passo con i tempi: l’adeguamento della struttura non può essere rimandato ed occorre una diversa tipologia di approccio alle varie tematiche ed una differente e moderna gestione di tipo manageriale che permetta di raccogliere appieno le importanti sfide che attendono il mondo dell’arrampicata sportiva.

Infatti solo nuovi approcci e una diversa e decisa gestione al passo coi tempi, che a nostro avviso passa inevitabilmente da un nuovo Presidente che sia convinto della necessità di una riorganizzazione, che si approccia in modo deciso e costruttivo con il CONI e che coinvolga in modo attivo tutti i rappresentanti del Consiglio Federale e del territorio, può rilanciare la Federazione, dando risposte concrete alle importanti tematiche da affrontare per permettere uno sviluppo congruo con le esigenze future della Federazione.

Come Consiglieri, ben consapevoli che l’atto delle formali dimissioni è di per se, a prescindere dalle motivazioni, un gesto forte e grave per una Federazione, si è prima nel corso del tempo cercato di far ben comprendere al Presidente la nostra concreta volontà di cambiamento e poi, constatata la sua reale non volontà ad un differente approccio organizzativo/gestionale, si è tentato di pervenire ad una soluzione più mediata e meno traumatica chiedendo un passo indietro allo stesso Presidente con una gestione congiunta del passaggio, cosa che ha rifiutato: l’unica soluzione rimasta è stata quindi quella di rassegnare le nostre dimissioni.

 

Scarperi Ernesto

Battistella Davide

Bruni Roberto

Erspamer Marco

Iacono Marco

Manzoni Davide

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