
I ghiacciai, soprattutto alpini, sono oggi entrati nel vissuto comune non solo di alpinisti ed appassionati di montagna ma anche del grande pubblico, come gli indicatori più evidenti degli attuali cambiamenti climatici. Chi abbia percorso le montagne glacializzate solo pochi decenni fa può constatare direttamente quanto e con quale rapidità il paesaggio alpino si stia modificando e quanto questo fenomeno influenzi le modalità di frequentazione e possa incrementarne la pericolosità. Ma i ghiacciai sono anche molto altro: sono un’importante risorsa idrica, energetica, turistica, paesaggistica.
Proprio in concomitanza con questa fase di loro profonda involuzione, si sono moltiplicate in questi ultimi decenni le iniziative per favorirne la conoscenza e la frequentazione. In particolare si sono diffusi i “sentieri glaciologici” che guidano alla percorrenza di itinerari che uniscono interesse escursionistico, valori paesaggistici e divulgazione scientifica. Percorrendoli, si tocca con mano la rapida evoluzione del nostro pianeta, si osservano aree brulle o appena colonizzate dalla vegetazione pioniera, laghi effimeri, placche rocciose, acque dilavanti, detriti in movimento, dove pochi anni prima dominavano i ghiacciai. Questi si stanno ritirando, frammentando, assottigliando, dando origine ad ogni estate ad un paesaggio sempre nuovo e mutevole, che sta trasformando le Alpi in una catena montuosa sempre più simile ai Pirenei, una catena che diverrà entro fine secolo, se ovviamente non si attuerà un’inversione delle attuali condizioni climatiche, simile agli Appennini.
Per favorire questa conoscenza è stata appena pubblicata nella collana “Guide Geologiche Regionali” della Società Geologica Italiana la nuova guida “Itinerari glaciologici sulle montagne italiane”. Si tratta di tre volumi di tipo divulgativo a cura del Comitato Glaciologico Italiano per un totale di 600 pagine.
Il lavoro, coordinato dal professor Claudio Smiraglia, Christian Casarotto e Carlo Baroni, ha coinvolto una sessantina di autori, provenienti da università, centri di ricerca, enti amministrativi, semplici appassionati ed esperti.
Per maggiori informazioni: Facebook
Per poter acquistare le guide, qui.