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Traversata in parapendio dell'Himalaya

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HARAMSHALA, India — Si sta avvicinando al traguardo l’avventurosa traversata di Brad Sander, Antoine Laurens e Mike Laengle, che stanno attraversando la catena dell’Himalaya con il parapendio. I tre piloti americani sono partiti alcune settimane fa dall’Himachal Pradesh, nell’India occidentale, e ora si trovano vicino al confine orientale con in Nepal, diretti verso l’Annapurna.

La spedizione "Himalayan Odyssey" è partita il 9 marzo da Dharamshala, nel nordovest dell’India e, con una serie di voli quotidiani in parapendio, e si sta dirigendo verso Est lungo la catena himalayana. L’idea è di seguire un itinerario individuato nel 1999 da Bob Drury, caporedattore della rivista "XC Mag", finora ripetuto solo 3 volte, e di prolungarlo oltre il confine indiano, attraverso il Nepal e fino al Sikkim.

I tre piloti hanno attraversato il Ladakh, il Gangotri con lo Shivling. Pochi giorni fa, hanno superato Garhwal Himalaya e aggirato l’affascinante Nanda Devi (7.817 metri) per dirigersi al confine nepalese. Qui voleranno accanto al Dhaulagiri, al massiccio dell’Annapurna e, tempo permettendo, anche vicino all’Everest e al campo base del Kanchenjunga.

"Le condizioni di volo non sono sempre facili – racconta Laengle -. A volte finiamo in forti turbolenze e brutte situazioni. Ma sorvolare queste terre è meraviglioso, guardando le montagne dall’alto volando con aquile e avvoltoi. Ti senti come in paradiso. Durante le pause, siamo lontani dalla civiltà, accendiamo un falò e ceniamo sciogliendo la neve con i fornelletti. A volte siamo vicini ai villaggi himalayani, dove ci accolgono a braccia aperte".

Tutto l’itinerario dei parapendisti è tracciato Gps ogni dieci minuti e sul web è possibile vedere dove si trovano in tempo reale grazie a un localizzatore collegato a Google Map. Per la maggior parte del viaggio, i tre sono autonomi ma sono stati fissati dei punti di rifornimento dove vengono raggiunti dalla squadra di supporto: Bir Billing, Prasher lake, Yamunotri, Haridwar, Pokara e Pelling.

Llyn Jones coordina la logistica e la comunicazione. Il tratto più lungo e difficoltoso è quello nepalese, dove dovranno volare per 500 chilometri senza supporti visto che, tranne a Pokara, si muoveranno in luoghi di difficile accesso.

La spedizione, secondo quanto riferito dal sito istituzionale, vuole sensibilizzare sulla protezione degli avvoltoi himalayani che stanno diminuendo drasticamente a causa dei trattamenti chimici somministrati agli allevamenti, che provocano la loro morte per collasso renale quando assimilano le carcasse di cui si cibano.
 

Sara Sottocornola

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Photo e video courtesy http://www.himalayanodyssey.org

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