
Così, giorno dopo giorno il taccuino si riempiva di parole e schizzi. “All’inizio erano soprattutto osservazioni del paesaggio, di oggetti, di persone” spiega. “Una scrittura molto legata alla vista che nel tempo si è trasformata insieme al paesaggio, diventato desertico con la quota”. Un momento in cui tutto è cambiato trasformando l’osservazione esteriore in interiore. “Un grande momento di meditazione” perfettamente immortalato dalle foto di Stefano Torrione che, con molti dei suoi scatti pubblicati su Meridiani ha saputo rendere la vitalità del momento più privato della vita di uno scrittore. L’istante in cui la carta si impregnava di inchiostro, prezioso come i dieci chili di materiali con cui Stefano ha dovuto rapportarsi in questo trek “impegnativo sia sotto il punto di vista dell’attrezzatura, che pesava intorno ai dieci chili, sia dal punto di vista fotografico perché si, era un viaggio lento” ma non per il fotografo che, nonostante la velocità del cammino doveva “essere sempre pronto a scattare. Gli incontri erano casuali e irripetibili” e, una volta perso era perso per sempre.
Istanti magici. “Incontri muti” spiega Paolo “momenti fatti di sguardi e contatti fisici, di tradizioni come l’entrare in una tenda e bere del thé”. O lo sguardo di due bambini curiosi ma timidi. “Un bambino e una bambina piccolissimi che giravano attorno a noi incuriositi da queste figure occidentali”. Ma non sono solo persone gli incontri che hanno segnato il cammino di Paolo. Uno di quelli più bizzarri è visibile a pagina 89 di Meridiani Montagne dove un entusiasta Paolo Cognetti abbraccia un cagnone dal pelo zuppo d’acqua. “Una Cagnolina” ci corregge lo scrittore. “Quasi una presenza spirituale che ci ha accompagnati fino alla fine del viaggio” per poi sparire nel nulla l’ultimo giorno, quasi sapesse di aver terminato il suo compito con il giovane dai capelli e dalla barba rossa che ora è rientrato in patria, tra le sue montagne con tutta un’altra storia da raccontare. “Un pellegrinaggio, se dovessi riassumere l’esperienza vissuta in un’unica parola. Un viaggio di purificazione meditativo” che nell’autunno prossimo potremo scoprire in libreria, perché le sorprese del Dolpo non sono ancora finite.