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Cosa possiamo imparare dalla vicenda di Patrick Gabarrou

La domanda: “perché mai mi sono convinto a partire?” Patrick Gabarrou se la sarà di sicuro posta da venerdì scorso quando ha capito che non poteva uscire con la sua cliente dalla cresta Albertini sul Dent d’Herens senza prendersi serissimi rischi ed ha deciso di chiamare il soccorso.

A 66 anni e con una carriera densa di salite difficilissime, effettuate in tutte le condizioni, si può ancora incorrere nella leggerezza di partire con previsioni meteo che indurrebbero a rimanere a casa?

È accaduto e accadrà ancora, a testimoniare ancora una volta che la montagna è complessa e indomita anche quando pensiamo, per la nostra lunga sua frequentazione, di conoscerla totalmente. Basta una nostra distrazione, una leggerezza e ci si trova nei guai.

Questa è la prima lezione che possiamo trarre dalla non facile avventura toccata al grande “Pat” e alla sua cliente Ivana Tonin di Cervinia.

Al contrario, e a maggior ragione, non si capisce come la frequentazione scarsa, sporadica della montagna possa farci credere di conoscerla, possa far pensare a molti di averne padronanza.

L’altro insegnamento è (mi perdonerà Patrick se uso questo suo incidente per fare un “pistolotto” sulla montagna e la sicurezza) che se anche hai commesso un errore di valutazione iniziale, la tua esperienza tecnica e quella alpinistica, la tua decennale conoscenza degli uomini e della montagna, delle sue condizioni, ti permette di affrontare situazioni difficili e anche drammatiche con qualche possibilità di venirne fuori, facilitando anche l’opera dei soccorritori.

Ha raccontato Ivana Tonin ad Ansa Aosta: “Grazie alla sua esperienza siamo qua, in salvo, il verglas in dieci minuti ha reso tutto totalmente ghiacciato, eravamo a tre tiri difficili dal bivacco delle Grandes Mourailles”. A un passo dalla meta. “Gabarrou ha trovato un riparo spettacolare: ci siamo messi sotto a una roccia un po’ bombata e ha costruito tutto intorno, con dei sassi, un riparo per il vento, perché c’era tanto vento. Abbiamo pregato tanto e cantato”.

Gabarrou aveva anche avvertito i soccorsi del rischio verglass sulla roccia e aveva detto loro di non salire. Poi la schiarita e il recupero con l’elicottero.

A tutti noi rimane la gioia di vedere Patrick e Ivana sorridenti e in salvo, se abbiamo voglia di pensarci anche due lezioni importanti che ci ricordano la complessità delle montagne, il rispetto che dobbiamo loro e l’importanza vitale della preparazione e dell’esperienza per gli alpinisti.

Ogni altra speculazione conta poco.

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