
“È stata una delle tante dimostrazioni di come si possano sperperare ingenti quantità di risorse pubbliche per creare tutta una serie di problematiche alla collettività”: questo il commento di Sergio Berlato (AN) su Life WolfAlps, programma nato per favorire l’integrazione del lupo nel territorio, a cui la Regione Veneto aveva aderito nel 2013.
Dopo quattro anni, tuttavia, il consiglio regionale ha fatto marcia indietro, approvando una mozione per abbandonare il progetto, risarcire i danni diretti e indiretti provocati dai lupi, entro sei mesi dagli accertamenti, e installare i sistemi di prevenzione degli attacchi agli allevamenti. La mozione, inoltre, chiede al governo l’organizzazione di un piano per gestire la presenza degli animali e la compatibilità tra essi e l’ambiente antropico.
Berlato ha sottolineato lo spreco di fondi europei (circa sei milioni); gli effetti delle problematiche legate al caso “comportano e comporteranno il continuo impiego di molte altre risorse pubbliche che potrebbero invece essere utilizzate per garantire i servizi essenziali ai cittadini”.
C’è chi, però, non la pensa proprio allo stesso modo in giunta: “La maggioranza rinuncia ai finanziamenti europei, rinuncia a gestire responsabilmente il problema del lupo” hanno protestato Cristina Guarda e Orietta Salemi, esponenti del PD, che accusano il consiglio regionale di non avere reso disponibili i fondi in tempo e domandano con quali soldi si finanzieranno i costi, senza Life WolfAlps.
Un interrogativo che si è posto anche il consigliere pentastellato Manuel Brusco: “Il progetto, che in altre regioni europee ha funzionato,” dice “qui da noi non ha portato a niente per incompetenza o per scarsa volontà di risolvere il problema del lupo”; l’ENPA rincara la dose, tacciando la mozione di populismo e propagandismo.