
Si chiama “Vita da Lupi” ed è un gioco in scatola che tratta, appunto, della conservazione del lupo in montagna; un tema spinoso, che periodicamente torna a suscitare polemiche.
C’è, inoltre, un sesto gruppo, quello degli esseri umani, il cui ruolo non è quello competere contro i lupi, ma di tutelare gli animali, proprio come nella realtà; il loro compito sarà, quindi, quello di controllare le risorse alimentari naturali dei lupi e le vie di spostamento, nonché il bracconaggio.
“L’ideazione e la realizzazione di meccaniche di gioco specifiche ha una grande importanza a livello didattico” spiega Andrea Ligabue, direttore artistico del Play “Le regole, molto più che i contenuti, possono insegnare in maniera esperienziale concetti, anche difficili, senza il rischio di essere didascalici o noiosi”. Inoltre, Vita da Lupi è stato introdotto e accolto con successo in alcune scuole.
Il gioco è stato realizzato nell’ambito del progetto Life WolfAlps, in collaborazione con il MUSE di Trento, il Gruppo di Promozione per la Ricerca sul Gioco dell’Università di Modena e l’associazione Play Res.
Immagine in evidenza: photo courtesy of Holly Kuchera