All’ombra dei tre grandi colossi

I profili dell’Oberland

Eiger, Mönch e Jungfrau sono i tre grandi colossi che, a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro, dominano la regione dell’Oberland. La loro mole costituisce una barriera orografica che racchiude a settentrione una vasta superficie glaciale, la più ampia d’Europa. Si tratta del Ghiacciaio dell’Aletsch, che si estende per 280 chilometri quadrati e che raggiunge una lunghezza di 23. Di queste tre montagne l’unica a non entrare nella schiera dei Quattromila è proprio l’Eiger (che in tedesco significa Orco), a cui mancano 30 metri per raggiungere tale quota. Ma i 1800 metri di altezza della sua parete nord sono superati sulle Alpi solo dalla più alta parete est del Monte Rosa. La posizione geografica dell’Eiger, sul confine settentrionale dell’arco alpino e in faccia alle dolci colline bernesi, ne accresce la visibilità e l’imponenza.

La cresta Mittellegi

Dalla capanna Mittellegi (3355 m) appare in tutta la sua eleganza l’omonima cresta che conduce in vetta all’Eiger dal versante nordorientale. Lungo la sua linea corre uno degli itinerari più aerei e panoramici di tutto l’arco alpino, da cui si può guadagnare un colpo d’occhio mozzafiato sugli abissi della parete nord. Fu percorsa per la prima volta il 10 settembre 1921 dal giapponese Yuko Maki, accompagnato dalle tre guide Samuel Brawand, Fritz Steuri e Fritz Amatter. Oggi è una salita molto frequentata in estate, che tuttavia è bene affrontare dopo la prima metà di luglio a causa delle enormi cornici di neve che possono ostacolare la progressione. Le difficoltà su roccia non sono elevate, ma la presenza di ghiaccio vetrato e la scarsità di spuntoni per creare punti di assicurazione esigono una buona preparazione.

profili dell’Oberland

La stazione ferroviaria più alta d’Europa

Ai piedi dell’Eiger sorge la piccola stazione ferroviaria della Kleine Scheidegg, dove i passeggeri diretti alla Jungfraujoch sostano alcuni minuti per cambiare treno. Da qui i binari proseguono per dieci chilometri passando attraverso le rocce dell’Eiger e del Mönch, fino a raggiungere i 3454 metri di quella che è la stazione ferroviaria più alta d’Europa. Durante questa risalita il treno fa sosta alle fermate di Eigerwand e di Eismeer, dove aperture nella roccia concedono scorci panoramici su Grindelwald e sul Fieschergletscher. Il lungo tratto di gallerie (concluso nel 1912 dopo 16 anni di lavori) è stato realizzato con una pendenza moderata per permettere all’organismo di adattarsi gradatamente alla variazione di quota. Ogni anno ad affacciarsi sugli spettacolari scenari della Jungfraujoch sono circa 500 mila passeggeri.

Oberland: lo spot perfetto per il parapendio

Tra le varie attività praticate nella valle di Grindelwald, molto diffuso è il volo in parapendio. I regolari declivi erbosi che scendono dai rilievi settentrionali verso il fondovalle costituiscono la base di lancio ideale per il decollo. Nelle giornate di cielo sereno non è raro vedere volteggiare vele colorate sopra l’abitato di Grindelwald. Può capitare, però, che le condizioni meteorologiche siano sfavorevoli: le perturbazioni provenienti da nord e i fronti di aria umida alimentati dai laghi di Thun e Brienz giungono fino in alta valle scontrandosi sulla poderosa mole della parete nord dell’Eiger. Si creano in questo modo turbolenze e tempeste, a volte furiose, ben conosciute dagli alpinisti. Questi fenomeni di maltempo sono all’origine di gran parte delle tragedie consumatesi sulla Eigerwand.

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Eiger, Mönch e Jungfrau escursioni

I versanti del Wetterhorn e la “grande classica”

L’ imponente versante nordovest del Wetterhorn (3692 m) domina il paesaggio sopra Grindelwald, elevandosi bruscamente dai sottostanti declivi prativi. L’ossatura calcarea di questa montagna si sviluppa a nord, degradando lentamente con il Wellhorn e il Kleine Wellhorn, i quali delimitano le masse glaciali del Rosenlauigletscher. Il versante orientale del Wetterhorn si presenta invece meno ripido, e offrì il punto debole di salita per la prima ascensione compiuta già nel 1844. Ben più scalpore destò l’impresa dell’alpinista Alfred Wills, che il 17 settembre di dieci anni dopo giunse in vetta dal più difficile versante di Grindelwald. Con quella coraggiosa ascensione iniziava la cosiddetta “età dell’oro” dell’alpinismo. Oggi costituisce la via più frequentata per la vetta ed è considerata, a tutti gli effetti, una grande classica.

Il regno dell’alpinismo classico

La vetta dell’Äbeni Flue (3962 m) costituisce una classica meta scialpinistica, che si raggiunge facendo tappa alla Hollandiahütte (3173 m). Dalla calotta glaciale che ricopre la sua sommità, il colpo d’occhio a meridione è spettacolare, abbracciando i numerosi Quattromila che circondano il Ghiacciaio dell’Aletsch fino alle lontane Alpi Pennine, di cui si riesce a intravedere la cuspide del Cervino. È questo il regno di un alpinismo classico, fatto di lunghe e faticose marce di avvicinamento, di difficoltà mai eccessive (prevalentemente su terreno misto e su ghiaccio), di ampi orizzonti e di isolamento. Insieme a Eiger, Mönch e Jungfrau, l’Äbeni Flue fa parte della medesima catena spartiacque che delimita a meridione la regione del Vallese e a settentrione l’Oberland bernese.

Eiger, Mönch e Jungfrau: le escursioni

First – Faulhorn - Grindewald

Partenza: First (2166 m)

Arrivo: Grindelwald (1034 m)

Dislivello: 550 m in salita e 1640 m in discesa (in slittino d’inverno)

Difficoltà: F (facile)

Durata: 3 h circa

È la più classica fra le passeggiate; la cima del Faulhorn (2681 m) è famosa per essere la sede del più antico albergo di alta montagna al mondo, costruito nel 1832 “sul tetto d’Europa”, come si diceva allora. Questo primato comportava grosse difficoltà di approvvigionamento nei mesi invernali. Oggi l’albergo, che conserva il suo fascino d’antan, rimane aperto tutto l’anno ed è raggiungibile con un’ora e mezzo di facile e tranquilla passeggiata. Dall’arrivo della funivia di First si procede per mezz’ora in falsopiano fino al lago di Bachsee (2265 m), e da qui si salgono i tornanti necessari per raggiungere la cima, uno dei più celebrati belvedere sulle Alpi. A questo punto una raccomandazione per chi sale d’inverno: ricordate la slitta! La spettacolare discesa dal Faulhorn a Grindelwald è una delle più lunghe delle Alpi: 15 chilometri e 1600 metri di dislivello. Difficili da dimenticare.

Eiger Trail

Partenza: Stazione di Eigergletscher (2320 m)

Arrivo: Stazione di Alpiglen (1616 m)

Dislivello: 700 m

Difficoltà: F (facile)

Durata: 2.30 h circa

Sotto la famosa parete nord dell’Eiger, da qualche anno è disponibile un comodo sentiero (necessarie le scarpe da trekking) che permette di contemplare dal basso la parete a distanza ravvicinata. In genere l’escursione si compie, per comodità, in discesa e possibilmente verso sera, per fotografare l’Orco mentre “arrossisce” prima del tramonto. Punto di partenza è la stazione di Eigergletscher, dove la ferrovia scompare nelle viscere della montagna. Dopo una breve, facile salita si lasciano andare le gambe sul sentiero in leggera discesa. Alcune panchine, appositamente predisposte, consentono di contemplarne con più agio i dettagli della parete: il Ragno bianco, la Rampa, la Traversata degli dei, il Bivacco della morte, puntualmente illustrati da un pannello. Il sentiero porta ad Alpiglen, dove si riprende il treno per scendere a valle.

Männlichen – Kleine Scheidegg

Partenza: Stazione superiore della funivia di Männlichen (2229 m)

Arrivo: Kleine Scheidegg (2061 m)

Dislivello: 160 m

Difficoltà: F (facile)

Durata: 2 h circa

Le più classiche cartoline che ritraggono insieme l’Orco, il Monaco e la Fanciulla nascono da qui. Dal soleggiato alpeggio di Männlichen, famoso e accessibile belvedere sullo spartiacque fra la valle di Grindelwald e la valle di Lauterbrunnen, parte questo itinerario. Si raggiunge, in ogni stagione, con la funivia o anche a piedi, sia da Wengen che da Grindelwald (Grund). Da Männlichen si scende dunque dolcemente ad Arvengarten e al piccolo alpeggio di Bustiglen per poi, altrettanto dolcemente, risalire alla Kleine Scheidegg, dove si ritrovano ristoranti e ferrovia. Chi vuole risparmiarsi una mezz’ora di salita, su un totale di un paio d’ore al massimo, può servirsi della seggiovia di Arven. La strada da Grindelwald a Männlichen (1200 m di dislivello) si presta anche a essere percorsa in mountain bike.

Wetterhorn Trail

Partenza: Rifugio di Pfingstegg (1391 m)

Arrivo: Wetterhorn Hotel (1228 m)

Dislivello: 474m circa

Difficoltà: F (facile)

Durata: 4 h circa

Pfingstegg è un rifugio costruito sui freddi e inospitali pendii meridionali del Mättenberg, la montagna che separa le due lingue glaciali del Grindelwaldgletscher. Il motivo di interesse della gita è quello di vedere dall’alto l’orrido canyon scavato dal ghiacciaio, dove nella bella stagione si praticano attività come il bungee-jumping e il canyoning. Il sentiero parte dal rifugio di Pfingstegg che si raggiunge con un breve tratto di funivia da Grindelwald. Da qui si sale per circa un’ora e mezzo sul sentiero (chiuso d’inverno) fino a Stieregg, dove prospiciente la morena si trova un accogliente rifugio del Club alpino svizzero. Al ritorno è possibile, dopo essere tornati a Pfingstegg, proseguire sul sentiero fino a Milchbach, dove attende un ultimo punto di sosta e di ristoro; ora il sentiero scende traversando la foresta fino al Wetterhorn Hotel.