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ISPO 2017: aria nuova o solo tentativi per trovare nuove prospettive per l’outdoor?

Come ogni anno in questi giorni si è svolta a Monaco la fiera più importante dell’outdoor nella quale le aziende presentano le novità per la prossima stagione invernale: l’ISPO.

La prima edizione di ISPO, si svolse nella primavera del 1970, con 816 espositori provenienti da 25 Paesi e 10.777 visitatori. Outdoor, Ski, Action, Sportmode, Performance Sports, Textilien, Health & Fitness, and Sourcing: sono gli attuali settori in cui si articola la fiera alla quale quest’anno hanno partecipato 2,732 espositori, con più di 85,000 visitatori da 120 paesi.

La prima volta quando ci andai stavamo preparando una spedizione al Mc Kinley e volevamo vedere le novità tecniche che potevano venire utili per il nostro equipaggiamento, mentre la seconda facevo parte di quel nutrito gruppo di alpinisti che cerca all’ISPO qualche sponsor per le proprie attività (come spesso succede con scarsi successi). Erano comunque tantissimi anni fa e da quelle volte tutto è cambiato: sono seguiti anni di grande spolvero per la fiera, la maggior parte delle aziende ha allestito stand espositivi sempre più ampi e lussuosi, e di grande affluenza di visitatori e di affari. Poi sono arrivati anche all’ISPO gli anni della crisi, dovuta sicuramente alla congiuntura economica, dovuta alla difficolta dello sci in particolare, dovuta al mercato di nicchia dell’alpinismo, sta di fatto che nelle ultime edizioni tutti avevano registrato minor interesse e una certa preoccupazione per il futuro.

Il panorama è decisamente cambiato: molte aziende si sono aggregate sotto grandi gruppi, i padiglioni occupati dai produttori del far east sono cresciuti, sono aumentati i settori del fitness, dello snowboard che rendevano la fiera anche molto ricca di musica e di … birra, che comunque a Monaco scorre sempre a suon di bottiglie e bicchieri di plastica.

E quest’anno?

Sicuramente più movimento degli anni scorsi, ressa nei corridoi e negli stand, ma anche assenze illustri e ridimensionamenti. Novità importante il lancio di settori legati più al fitness in montagna che all’alpinismo tradizionale, trail running, ma soprattutto fast hiking e per lo sci tutte le aziende presentano ormai collezioni complete con sci, attacchi e scarponi da scialpinismo: lo possiamo ancora chiamare così o seguendo il messaggio forte di alcune aziende dobbiamo meglio parlare di sci “up and down” con incluso festa al rifugio e relax? Meno gare e più allegria con le piste al centro del progetto senza bisogno di ARTVA, pala e sonda, insomma un nuovo sci di salita e discesa in pista trascurando gli impianti.

Poche aziende innovano nel settore alpinistico in senso stretto, brave le italiane, ma attenzione a new entry importanti come Michelin nel settore delle suole per calzature tecniche.

Insomma c’è da parlarne un bel po’! nelle prossime settimane su queste pagine presenterò alcuni nuovi prodotti. A presto!

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