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Parchi del West, Canyon De Chelly

Canyon de Chelly (Photo www.tuttoinlibera.it)
Canyon de Chelly (Photo www.tuttoinlibera.it)

Il Canyon de Chelly è situato in un altipiano desertico a circa 1.600 metri sul livello del mare in pieno territorio Navajo. E’ lungo “solo” 45 km ed ha la forma di una Y in quanto ad un certo punto si divide in due rami principali. Nonostante sia un pò distante dai classici percorsi turistici, presenta bellezze storiche e paesaggistiche che non hanno nulla da invidiare al più blasonato Grand Canyon. Anzi, alla fine del vostro viaggio sarà uno dei luoghi che più ricorderete con piacere. All’interno si trovano numerose rovine di antichi villaggi Anasazi risalenti al 750 d.C., chiamati Pueblo.

Le abitazioni si trovano spesso all’interno di grandi caverne naturali dove si possono ammirare anche numerosi pittogrammi disegnati sulla roccia. Questo territorio è considerato sacro dai Navajo in quanto in questo luogo il colonnello Kit Karson, dopo aver bloccato l’ingresso del canyon e lasciato gli abitanti senza cibo, vinse la battaglia finale proprio con i Navajos. Oggi all’interno del canyon si trovano ancora numerose fattorie tuttora abitate dagli indiani dediti alla pastorizia, all’agricoltura e, ovviamente, al turismo.

L’ingresso al fondovalle è consentito solo se accompagnati da guide navajo che sono organizzate per escursioni a piedi, a cavallo o con autoveicoli fuoristrada. Il nostro consiglio: Visita degli Overlook lungo il North e South Rim Dr.; White House Trail; visita di Spider Rock Overlook al tramonto.

La visita richiede tutto il giorno o almeno dalla tarda mattinata fino al tramonto. Dall’imboccatura del canyon si dipartono due strade panoramiche, entrambi lunghe circa 15 miglia, che seguono i bordi superiori nord e sud del canyon. Alcune piazzole di sosta segnalate consentono di parcheggiare l’auto e di seguire a piedi alcuni brevi sentieri che conducono a dei punti panoramici.
Il paesaggio è assolutamente incantevole e sorprendono le forme particolari che assumono le rocce circostanti. Si inizia con il North Rim Dr. che presenta tre bellissimi belvedere.

Tornati indietro si imbocca il South Rim Dr. dal quale si possono ammirare altri 7 belvedere diversi. Lungo il South Rim Dr. si incontra il White House Ruin Overlook dal quale è possibile imboccare un sentiero sterrato chiamato White House Trail che, tra magnifiche rocce striate, scende di circa 200 metri sino al fondovalle (2 ore circa per il viaggio di andata e ritorno). Imperdibile!!! E’ l’unico sentiero autorizzato per poter accedere da soli al canyon. Giunti al fondovalle ed attraversato un fiume si giunge in prossimità delle rovine dell’omonimo villaggio considerato il più caratteristico di Chelly ed incastonato all’interno di una grotta posta su una immensa parete di arenaria segnata da imponenti striature nere.

Sulle rocce sotto ai ruderi si possono vedere alcuni pittogrammi.  I lettori di Tex Willer riconosceranno sicuramente un paesaggio familiare. Intorno alcuni banchetti di souvenir gestiti dai navajo con vendita di collane e tipici vasi di terracotta. Ritornati al punto di partenza si prosegue nella visita degli altri belvedere fino ad arrivare, nel tardo pomeriggio, allo Spider Rock Overlook. Da questo bellissimo punto panoramico si può ammirare uno dei simboli di Chelly, una torre di arenaria alta 240 metri chiamata appunto Spider Rock.

Leggenda Navajo della Spider Rock

La Spider Rock svetta con dignità e bellezza, all’altezza di 800 piedi nel colorato Canyon de Chelly.
I geologi del servizio del parco nazionale dicono che questa formazione iniziò circa 230 milioni di anni fa, tramite la sabbia che, portata dal vento, si depositò e pressò col tempo, creando questo spettacolare monolito di sabbia rossa. Molto tempo fa la tribù dei Navajo la chiamarono “la roccia del ragno”. Tutt’attorno muri altissimi stratificati e multicolori circondano il canyon.

Per molti secoli i popolo indiani costruirono grotte e vissero in queste rocce, molte grotte erano localizzate in alto lontano dalla pianura per proteggerli da nemici e da allagamenti.

La Donna Ragno possedeva forze sovrannaturali al tempo della creazione, quando i Dine (altro modo per chiamare i Navajo) emersero dal terzo in questo quarto mondo. In quel periodo c’erano mostri che giravano per il paese ed uccidevano molte persone. Siccome la Donna Ragno amava le persone diede il potere di uccidere i mostri al bimbo nato dal Dio Acqua ed al bimbo nato dal Dio Sole, che stavano cercando i loro padri che avevo perduto.

Quando li trovarono, il Dio Sole mostrò loro come uccidere tutti i mostri sulla terra e sull’acqua. Poiché la Donna ragno aiutava le persone, i Dine la considerarono tra i più importanti ed onorati Dei. Essa scelse la Roccia del Ragno come dimora e fu lei stessa che insegnò agli avi dei Navajo l’arte di tessere con il telaio. Inoltre raccontò loro: “Mio marito, L’uomo Ragno, ha costruito il telaio per tessere i cavi per la croce dei poli del cielo e della terra, in modo che sostenessero la struttura”.
Per molte generazioni i Dine ( Navajo ) sono stati infatti degli abili tessitori.

Altra funzione della Donna Ragno nella società era di far rispettare l’obbedienza nei bambini, ai quali veniva detto che se non si comportavano bene la donna ragno li avrebbe portati via per mangiarli. La parte superiore del Spider Rock si suppone essere di colore bianco a causa delle ossa dei bambini.

Una leggenda Navajo in merito alla Spider Rock racconta che di un ragazzo. che stava tranquillamente cacciando nel Canyon dell’Uomo Morto, un ramo del Canyon de Chelly, quando improvvisamente vide un nemico di un’altra tribù che iniziò ad inseguirlo giù nelle profondità del canyon.

Mentre il ragazzo scappava e si guardava intorno cercando un posto dove nascondersi, scorse proprio davanti a se l’obelisco della Donna Ragno. Che poteva fare? Sapeva che era difficile per lui arrampicarsi ed era quasi esausto. Improvvisamente, davanti ai suoi occhi, vide una corda di seta che pendeva dalla sommità della roccia.

Il ragazzo Navajo si aggrappò alla corda magica, che sembrava abbastanza robusta, e velocemente se la legò attorno ai fianchi. Con l’aiuto della corda lui si arrampicò sulla roccia sfuggendo così al suo nemico che lasciò poi perdere l’inseguimento.

Quando il ragazzo raggiunse la cima, si sdraiò per riposarsi. Lì scoprì un posto bellissimo, con uova d’aquila da mangiare e la rugiada notturna da bere. Immaginate la sua sorpresa quando scoprì che ad aiutarlo era stata la Donna Ragno! Lei gli disse che aveva visto in che situazione si trovava e che decise di aiutarlo. Gli mostrò come aveva costruito la sua corda-tela e come l’aveva ancorata ad una roccia per poi calarla fino a lui e farlo arrampicare su.

Più tardi, quando il ragazzo fu sicuro che il suo nemico se ne era andato, ringraziò la Donna Ragno caldamente e ridiscese nel canyon, ancora con l’aiuto della corda magica. Tornò a casa correndo il più veloce possibile e raccontò alla sua tribù come fosse stato salvato dalla Donna Ragno.

 

Elisa&Alessandro
Info: http://www.tuttoinlibera.it/viaggi_america.html

 

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