AlpinismoAlta quota

Walter Nones al Cho Oyu, tenta una via nuova sul lato sud ovest

Walter Nones
Walter Nones

SELVA DI VAL GARDENA, Bolzano — Un altro team italiano è partito alla volta del Cho Oyu. E’ quello guidato da Walter Nones che insieme ai compagni Giovanni Macaluso e Manuel Nocker tenterà la salita autunnale all’ottomila himalayano. E dal momento che tante saranno le spedizioni italiane e non sulla montagna, Nones vorrebbe arrivare in cima aprendo una nuova via sul versante sud ovest.

Sono passati due anni dalla sua ultima esperienza in Himalaya, quella del 2008 in cui tragicamente perse la vita Karl Unterkircher sulla parere Rakiot del Nanga Parbat. Ora però Walter Nones ha ritrovato la voglia di salire in alta quota, cosa che tenterà di fare quest’autunno al Cho Oyu. Lui e i suoi due soci sono partiti lunedì scorso 6 settembre da Monaco diretti a Kathmandu, con in tasca un biglietto di ritorno datato 20 ottobre.

I suoi compagni di spedizione sono Giovanni Macaluso e Manuel Nocker. Il primo, secondo quanto riferisce il giornale l’Alto Adige, ha 46 anni, è di Bressanone, militare dell’Arma ed è istruttore nel centro di Selva di Val Gardena. Con Nones ha condiviso in passato già le spedizioni al McKinley nel 1999 e all’Aconcagua nel 2003. Il secondo invece è aspirante guida alpina di Selva, ha 30 anni, una grande esperienza in Dolomiti ma alla sua prima volta in Himalaya. Ha intenzione di affrontare la salita in vetta al Cho Oyu in modo pulito e quindi senza uso di ossigeno.

“Com’è mia consuetudine – ha dichiarato Nones all’Alto Adige – voglio evitare il traffico della via normale. Da tempo ho in mente una nuova linea sulla parete sud ovest del Cho Oyu, tra la via slovacca del 2006 e quella giapponese del 1994, affrontando un tratto di roccia che inizia tra i 7000 e i 7500 metri di altitudine. Dopo la tragedia al Nanga Parbat solo ora ho la mente sufficientemente sgombra per affrontare una nuova spedizione. E’ chiaro che certe esperienze ti rimangono impresse come un marchio, che la vita è fatta di momenti di gioia e di dolore, ma voglio guardare avanti”.

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4 Commenti

  1. che siete forti e ottime climbing machines non ce dubbio….In bocca al lupo e speriamo che il tempo vi aiuti…..heil die Berge

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