Itinerari

Valgrisenche: 3 sentieri nella Valle d’Aosta sconosciuta

Tre escursioni alla portata di tutti in una valle ancora poco frequentata con panorami sulle vette del Rutor e del Monte Bianco

Vi propongo qualche escursione in Valgrisenche; è un paese defilato, freddo e selvaggio, ma offre motivi di interesse e soggetti d’esplorazione del tutto nuovi”. Con queste parole, nel lontano 1867, l’abate Aimé Gorret, uno dei più noti sacerdoti-alpinisti valdostani, inizia un articolo per il Bollettino del Club Alpino Italiano.

In quegli anni, la strada che risale la valle non c’è ancora, ma gli appassionati di montagna camminano a lungo e di buon passo. Gorret suggerisce delle mete che sembrano lontane anche oggi, dalla Grande Rousse alla Becca della Traversière.

Valgrisenche, un mondo a parte ancora poco frequentato

Anche oggi la Valgrisenche, che si allunga per una trentina di chilometri, da Leverogne sul fondovalle della Dora fino al confine italo-francese, resta un mondo a parte. È una valle austera e rocciosa, sconosciuta a moltissimi escursionisti che frequentano Cogne, Courmayeur, Gressoney e le altre mete più classiche della Vallée.

Da qualche anno, però, la Valgrisenche si è trasformata in una meta apprezzata da un pubblico di gusti sportivi. Sulle pareti di Leverogne, della Revoire e soprattutto di Béthaz, che domina il capoluogo, sono state tracciate centinaia di vie di arrampicata sportiva e corre una delle ferrate più ripide e impressionanti della regione. Lo scialpinismo, praticato da sempre su queste montagne, deve convivere (non sempre in maniera pacifica) con l’eliski.

I camminatori bene allenati raggiungono la Valgrisenche lungo l’Alta Via numero Due della Valle d’Aosta, che scende dal Col Fenêtre al rifugio dell’Épée, al capoluogo e alla suggestiva frazione di Revers, e risale da Planaval in direzione della lontana La Thuile. Richiede un buon allenamento anche il rifugio degli Angeli (ex-Scavarda), ai piedi del Rutor.   

Consigliamo invece tre sentieri alla portata di tutti (o quasi) gli appassionati di escursioni. La salita al rifugio Bezzi, edificato nel 1930 dal CAI e ampliato nel 1995 da privati, sorge su un pianoro in vista della testata della valle. Il rifugio dell’Épée de Plontan, nato come posto-tappa sull’Alta Via, si raggiunge traversando un magnifico bosco di larici secolari. Sul versante opposto della valle, un altro sentiero suggestivo e dal dislivello non eccessivo sale al Lago di San Grato, ai piedi del versante più spettacolare del Rutor.

Dopo le escursioni, a Valgrisenche capoluogo, merita una sosta l’atelier-punto vendita della cooperativa Les Tisserands, dove le artigiane locali producono e propongono ai visitatori il drap, un tessuto in lana che qui viene realizzato a mano da secoli.

Da Uselères al rifugio Bezzi

(500 m di dislivello, 3 ore a/r, T/E)

L’escursione verso il rifugio Bezzi, su una strada sterrata e poi su un sentiero, è un’ottima introduzione ai sentieri della Valgrisenche. Sorvegliano il percorso il Monte Ormelune, la Becca di Suessa e la Punta Plattes de Chamois. Da Valgrisenche capoluogo si raggiunge Bonne, si aggira a mezza costa il lago di Beauregard, poi si scende verso le baite di Surier e le case di Uselères. Qui, accanto a un chiosco-bar (1790 m), inizia una strada sterrata.

La si segue a piedi, lasciando a sinistra l’itinerario successivo, si traversa il pianoro dove sono le baite abbandonate di Le Chalet e si raggiunge la fine della strada. Si continua sul sentiero che entra in una strettoia, taglia dei ripidi pendii scistosi, e continua per dossi erbosi verso un piccolo lago e il rifugio Bezzi (2284 m, 1.45 ore), da cui appaiono anche le vette che si alzano sul confine con la Francia. Si torna per la stessa via (1.15 ore).

Da Uselères al rifugio Épée de Plontan

(590 m di dislivello, 3.30 ore a/r, E)

La salita al rifugio Chalet de l’Épée, sull’Alta Via numero Due, traversa un magnifico bosco di larici monumentali, poi offre panorami verso il Rutor, la Grande Rousse e il Monte Bianco. Dal posteggio (1790 m) da cui inizia l’itinerario precedente si segue a piedi la strada, e al primo bivio si piega a sinistra lasciando il tracciato per il rifugio Bezzi.

Si passa a monte delle baite di La Treutse, si raggiunge il Dortoir Arolla, e si imbocca a destra (1910 m) un bel sentiero, sistemato dal Corpo Forestale Regionale, che sale a tornanti in un bosco di larici secolari. Un tratto a mezza costa porta alle baite di Mont Forclaz (2190 m, 1.15 ore). Il sentiero riparte con una ripida diagonale, lascia a destra quello per il bivacco Ravelli e raggiunge un crinale di grossi massi.

Si continua a saliscendi, si scende a una strada sterrata, si lascia a sinistra l’alpeggio dell’Épée, si traversa un ponte e si sale in breve al rifugio Chalet de l’Epée (2370 m, 0.45 ore). Il panorama abbraccia il Monte Ormelune, la Testa del Rutor e il Monte Bianco che chiude l’orizzonte a nord ovest. La discesa richiede 1.30 ore.

Da Grand’Alpe al Lago di San Grato

(500 m di dislivello, 3 ore a/r, E)

Lo spettacolare Lago di San Grato occupa una conca dominata dalla Testa del Rutor, dalla Becca du Lac e dalla Grande Becca du Mont. Il comodo itinerario che lo raggiunge attraverso i pascoli del Vallone di San Grato è uno dei più piacevoli della valle, e viene utilizzato dai fedeli che salgono alla chiesetta dedicata al Santo. Un percorso più ripido sale al Col du Mont, sul confine con la Francia.

Da Valgrisenche capoluogo si raggiunge Bonne e si aggira a mezza costa il lago di Beauregard. Si posteggia (1903 m) all’inizio della strada sterrata per l’alpeggio di Grand’Alpe, dove la strada principale inizia a scendere verso Surier e Uselères.

A piedi si raggiungono le baite di Grand’Alpe (1988 m) e il vicino memoriale che ricorda 33 valdostani costretti dalle truppe tedesche a lavorare come portatori, e uccisi da una valanga nel 1945. Si prosegue sulla strada sterrata (segnavia 13 e 14), che sale dolcemente sulla sinistra orografica (destra salendo) del Vallone di San Grato, e termina accanto alla baita di Reveraz Dessous (2162 m, 1 ora). Si continua sulla mulattiera (segnavia 14) che lascia a sinistra il sentiero che sale al Col du Mont, traversa il torrente e sale ancora, fino al Lago e alla chiesetta di San Grato (2466 m, 0.45 ore). La discesa richiede 1.30 ore.

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