Arrampicata

Tre Cime Lavaredo, prima invernale sulla Pressknödel per Schaeli e Gietl

Sotto la parete (Photo Simon Gietl)
Sotto la parete (Photo Simon Gietl)

AURONZO DI CADORE, Belluno — Roger Schaeli e Simon Gietl hanno compiuto la prima salita invernale della via Pressknödel sulla Cima Ovest delle Tre Cime di Lavaredo, in Dolomiti. La forte cordata svizzero-altoatesina ha scalato l’itinerario, 400 metri di lunghezza valutato di grado 7c, domenica 6 marzo.

La via “Pressknödel” sulla Cima Ovest di Lavaredo, che sale a sinistra dello spigolo Scoiattoli, è stata aperta nell’estate del 2009 da Cristoph Hainz e Kurt Astner, che poi l’anno scorso hanno ripetuto il percorso, compiendo la prima salita in libera. Poche settimane fa è arrivata anche la prima salita invernale, questa volta firmata dalla collaudata coppia Roger Schaeli e Simon Gietl, attivissima negli ultimi tempi: basti pesare che solo un mese fa aveva conquistato il record in velocità di salita in cordata sulla parete nord dell’Eiger.

“La prima giornata non è andata secondo i piani – racconta Schaeli sul sito della Salewa -: sabato volevamo infatti raggiungere l’accesso con gli sci e fissare poi la fune per i primi due tiri di corda ma, dopo lo spavento causato da una piccola lastra di neve, abbiamo deciso di prendere la variante sicura. Invece di sciare lungo il ripido e pericoloso pendio settentrionale fino a raggiungere l’accesso alla Cima Ovest, abbiamo semplicemente circuito a piedi le Tre Cime portando sulle spalle i nostri pesanti zaini. Ed è stato altrettanto bello. Il giorno successivo abbiamo studiato un piano alternativo che ci permettesse di evitare il difficile pendio. Siamo dunque saliti lungo lo scosceso couloir della parete sud in modo da ridiscendere lungo il margine del couloir nord e accedere infine alla Cima Ovest”.

“A quel punto abbiamo potuto finalmente cominciare l’arrampicata e la nostra escursione è andata come sperato – conclude l’alpinista svizzero sul sito della Salewa -. A causa della pendenza, i primi sei tiri di corda sono molto duri, tanto che il grado di difficoltà è 7b/7c, anche se è al settimo, proprio lì dove d’estate gli ostacoli sono quasi del tutto superati, che in inverno cominciano i veri problemi. Infatti, laddove la salita è meno erta, la neve e il ghiaccio si attaccano a ogni minima presa e appoggio. Inoltre, su salite meno ripide la distanza fra i ganci è maggiore, perciò la chiave del successo dell’impresa stava nello scegliere terreni più semplici. Fortunatamente, e per nostra somma gioia, nonostante le dita rattrappite dal bagnato e dal freddo, io e Simon abbiamo raggiunto la meta. È stata un’escursione fantastica, che ha funto anche da ottimo allenamento per la nostra spedizione himalayana”. I due alpinisti infatti, hanno in programma per i mesi estivi di salire in libera la via aperta nel 2002 sull’Arwa Spire nel Garhwal Himalaya, nell’ India settentrionale.

Schaeli e Gietl sono arrivati in vetta in poco meno di 7 ore. Ancora una volta in tempi brevi quindi, confermando la loro preferenza per questo tipo di salita. “Credo che la scalate in velocità – hanno spiegato infatti in un’intervista al sito spagnolo Desnivel – giocheranno un ruolo importante nell’alpinismo del futuro”.

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