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Tim Howell realizza il primo volo in tuta alare dall’Aconcagua

Un volo in tuta alare da 6000 metri di quota, questo il sogno realizzato il 29 dicembre scorso dall’alpinista britannico Tim Howell sull’Aconcagua (6962 m), la vetta più alta delle Ande e del Sud America, tra le 7 vette più alte di ogni continente.

Come raccontato sui social il volo da record ha rappresentato un obiettivo secondario del viaggio in Sud America iniziato condotto nel mese di dicembre in compagnia di un gruppo di amici. “L’obiettivo principale è di raggiungere la vetta lungo la via del ghiacciaio dei Polacchi”, annunciava Tim alla vigilia della partenza dal Cile per l’Argentina, definendo il salto in tuta alare come una “ciliegina sulla torta”.

Il meteo ha causato una alterazione sia dell’obiettivo primario che secondario. L’idea iniziale era infatti di raggiungere la cima e lanciarsi lungo il versante sud. Ma a poca distanza dalla meta il gruppo si è trovato costretto a fare dietrofront, facendo rientro al campo 2. Da qui Tim ha spiccato il volo. Nonostante la quota inferiore da cui è stato effettuato il lancio, la sua impresa risulta attualmente un primato. Mai nessuno prima d’ora aveva realizzato una discesa in tuta alare dal gigante del Sud America.

 

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Il volo, durato 3 minuti, va ad aggiungersi alla lunga collezione di voli in tuta alare di Howell, circa 1000, realizzati sulle montagne del mondo, da Yosemite alla Groenlandia, dal Gran Canyon al Wadi Rum in Giordania, incluse le celebri 6 pareti Nord delle Alpi. Qui di seguito lo vediamo saltare dal Cervino lo scorso agosto.

Come dichiarato a Explorers Web, dietro la realizzazione dell’impresa si cela un accurato studio di ogni dettaglio, da non tralasciare quando si parla di una attività rischiosa come il base jumping. “Non c’è assolutamente adrenalina quando salto perché tutto deve essere davvero calmo. Quando atterro, c’è un senso di realizzazione”.

Tutto deve essere sotto controllo, ben prima del lancio. A partire dalla giusta acclimatazione per assicurarsi di iniziare il volo con una frequenza cardiaca bassa. Pianificare un lancio in tuta alare da una quota così elevata significa effettuare calcoli complessi in relazione alla planata, mappare il terreno, valutare gli atterraggi, studiare la direzione del vento. “Ho un taccuino pieno di numeri e calcoli – ha dichiarato Howell – . Non credo di aver mai avuto bisogno di farlo per l’arrampicata.” 

Dopo l’Aconcagua di fine anno, Tim ha già nuovi propositi hike & fly per il 2023. Lo vedremo probabilmente operativo in Himalaya in estate, con l’intenzione di tentare un lancio in tuta alare dal Laila Peak (6.096 m).

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