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Tempesta Vaia: evento speciale per raccontare la rinascita di un territorio ferito

Il 29 ottobre 2018 la tempesta Vaia devastò 42.500 ettari di foreste tra Prealpi Venete e Dolomiti. 15 milioni gli alberi letteralmente falciati dalla furia della pioggia e del vento o danneggiati in maniera irreparabile. A distanza di 3 anni è il momento di chiedersi cosa sia stato fatto, quanto ci sia ancora da fare per curare le ferite del territorio e cosa abbiamo imparato da questa tragedia ambientale. Per fare il punto della situazione, le Aziende per il Turismo di Val di Fassa e Val di Fiemme organizzano, dal 28 al 31 ottobre, conferenze, concerti, escursioni, visite guidate ai musei e mostre fotografiche a tema, per raccontare, attraverso un evento speciale, gli sviluppi del recupero dei boschi e le numerose iniziative virtuose che sono nate sul territorio. L’iniziativa, dal titolo “Vaia: il valore della rinascita”, come riportato sul sito di Visit Trentino, è volta al contempo a “sensibilizzare residenti e ospiti sulle tematiche del rapporto uomo-natura e della sostenibilità, nonché riflettere insieme sulle sfide contemporanee e sull’importanza di un’identità culturale condivisa.”

L’evento è promosso in collaborazione con il Comune di Moena e l’Istitut Cultural Ladin/Museo Ladin de Fascia; con il patrocinio del Comun General de Fascia e della Fondazione Dolomiti Unesco; con il sostegno di B.I.M. dell’Adige e Cassa Rurale Dolomiti.

Programma

  • Giovedì 28 ottobre ore 20.30 – Predazzo, Sala Rosa del Municipio. “La Voce del bosco dopo la tempesta: le cose fatte, quelle da fare, il bostrico, le prospettive future“. Esperti del settore e realtà che operano sul territorio della Val di Fiemme, quali Comune di Predazzo, la Regola Feudale e la Magnifica Comunità di Fiemme, si interrogano per rispondere ad un’unica domanda: “Boschi di Fiemme, quale futuro?”. Evento organizzato dall’associazione Amici di Benjamin.
  • Venerdì 29 ottobre ore 21.00 – Moena, Cinema Teatro Navalge. “Il Cantico della Natura“. Concerto dell’Ensemble Canticum Novum.
  • Sabato 30 ottobre ore 9.00 – Moena. “Sulle tracce di Vaia“. Facile passeggiata con accompagnatore di territorio lungo i luoghi colpiti dalla tempesta “Vaia”. Con la partecipazione di Alessandro Bonacorsi, in arte Alle Tattoo.
  • Sabato 30 ottobre ore 10.00 – Val di Fiemme. “2 boschi, lo stesso evento“. Il bosco di abeti alla cascata di Cavalese e il bosco di larici alle Ganzaie: come gli alberi hanno sofferto in modo diverso durante la notte di “Vaia”. Escursione guidata prenotabile telefonicamente al numero 331 9241567 (Booking Center Val di Fiemme).
  • Sabato 30 ottobre dalle ore 10.00 alle ore 12.30 – Sèn Jan di Fassa, Museo Ladin de Fascia. Apertura straordinaria del Museo Ladino di Fassa dove per l’occasione sarà esposta una parte della mostra “Attraverso Vaia”. Ingresso a pagamento.
  • Sabato 30 ottobre dalle ore 14.30 alle ore 16.00 – Sèn Jan di Fassa, L Segat (la segheria). Apertura straordinaria de L Segat, sezione distaccata del Museo Ladino di Fassa dove per l’occasione sarà esposta una parte della mostra “Attraverso Vaia”. Ingresso libero.
  • Sabato 30 ottobre dalle ore 16.00 alle ore 18.30 – Cavalese, Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme. Apertura straordinaria del Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme con possibilità di visitare la mostra fotografica dedicata a “Vaia”.
  • Sabato 30 ottobre ore 20.30 – Moena, Cinema Teatro Navalge. “Vaia-lab“. Serata divulgativa che vedrà start up e aziende raccontare la propria esperienza post Vaia, le iniziative virtuose e innovative messe in campo per favorire la rinascita.
  • Domenica 31 ottobre ore 10.00 – Val di Fiemme. “2 boschi, lo stesso evento“. Il bosco di abeti alla cascata di Cavalese e il bosco di larici alle Ganzaie: come gli alberi hanno sofferto in modo diverso durante la notte di “Vaia”. Escursione guidata prenotabile telefonicamente al numero 331 9241567 (Booking Center Val di Fiemme).

La mostra “Attraverso Vaia”

Si tratta di una esposizione di scatti degli alunni delle scuole medie e superiori della Val di Fassa, realizzati nell’ambito di un laboratorio fotografico guidato da Davide Baldrati dell’Associazione Culturale Antermoia, con la collaborazione di Francesco Detomas e il sostegno del Comitato Festa ta Mont. Le opere riportano gli effetti della tempesta “Vaia” sul territorio della Val di Fasse e della Val San Nicolò.

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Un commento

  1. Il paragone e’ con un campo di mais o frumento, , piegato e schiantato dal vento. Gli abeti rossi sono coltivati come le pannocchie e si spera, che in futuro si adotti la piantumazione di altre essenze(faggio, abete bianco, cirmolo, larice ed altro )piu’resistenti a venti e insetti e patologie delle piante. Qui in pianura una insana decisione di un consiglio comunale di un secolo fa, decise che per onorare i caduti si dovevano impiantare filari e filari di ippocastani. Ai caduti non ha dato alcun sollievo,qualche interesse sotto ci deve essere stato, gli ippocastani accostati si sono beccati in serie epidemica una malattia, i tronchi cavitano e crollano e le inutil castagne non commestibili cadono in testa ai passanti.Ma non e’ finita:quando un consigliere comunale ha proposto di lasciarli progressivamente abbattere e sostituirli con piante autoctone, si e’ritirato in ballo il rispetto per i caduti, la retorica , la tradizione ecc, argomenti prestestuosi per dire noi siamo cosi’ voi opposizione siete cosà.. indipendentemente da considerazioni botaniche. Sara’ anche vero che in zona dolomitica ci sono gli abeti armonici per violini alla Stradivari, ma su questa manfrina qualcuno ci marcia.

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