Cronaca

Salvataggio al bivacco Rattazzo. Il Soccorso Alpino difende i due escursionisti

A seguito dei numerosi commenti offensivi e di condanna comparsi sui social in merito al salvataggio dei due escursionisti bloccati per 48 ore al bivacco Rattazzo, il Soccorso Alpino Piemontese si è espresso con una nota di disappunto nei confronti dei tanti che hanno commentato usando insulti e mostrando odio nei confronti dei due ventenni. “A vent’anni, ma non solo, può capitare di fare una scelta sbagliata o di non ponderare adeguatamente le decisioni” ci spiegano dal Soccorso Alpino. “Non è però giusto condannare e offendere la vita dei due giovani, perché la mole di questi commenti potrebbe portare molte altre persone a non chiamare i soccorsi” anche qualora la situazione diventasse veramente critica.

La nota del Soccorso Alpino

“Molti organi di stampa hanno parlato dell’operazione di soccorso organizzata nella giornata di ieri dai nostri tecnici con il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e i Vigili del Fuoco per recuperare due escursionisti bloccati dalla neve al bivacco Rattazzo situato nel Comune di Sauze di Cesana. Con molta amarezza abbiamo letto commenti offensivi, carichi di insulti e odio, nei confronti di due ventenni che hanno ammesso pubblicamente di aver combinato una sciocchezza e hanno chiesto scusa.

Siamo sicuri che i due ragazzi hanno imparato la lezione e speriamo che questa vicenda ci possa aiutare a diffondere un messaggio di prevenzione a tutti gli appassionati di montagna. Da parte nostra, siamo sempre pronti a partire in aiuto di tutti coloro che hanno bisogno. Tutto è bene quel che finisce bene, per piacere evitate commenti”.

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27 Commenti

  1. Al di là del fatto che le offese non vanno mai fatte, forse però sarebbe il caso di mandare il conto da pagare a chi per superficialità e spacconeria a volte, mette a rischio la vita di chi li va a prendere…forse toccando il portafogli di costoro si potrebbe creare un deterrente all’ignoranza dilagante…ignoranza in senso di chi consapevolmente ignora i principi base le sapersi comportare nella vita

      1. Un altro che parla prima di informarsi….E’ esattamente così: “il soccorso che non comporta prestazione sanitaria si paga”
        Da ex del CNSAS sono orgoglioso dell’intervento di chiarimento fatto dalle squadre di Cesana.
        Con tanta brutta gente,anche con funzioni pubbliche, che meriterebbe davvero la gogna è inaccettabile che tanti si scaglino contro due ragazzi che hanno solo fatto un errore di valutazione.
        Lo hanno capito e se ne sono scusati; non deve servire altro.
        I soccorritori non si pongono giudizi di merito quando c’è da andare a tirare qualcuno fuori dai guai e, per loro fortuna,questo vale anche per gli inqualificabili autori degli interventi contro i due escursionisti.

    1. Autocombustione, incendio doloso, distrazione, avventatezza… in caso d’incendio un pompiere (così come chiunque spontaneamente ha deciso di far parte di un’unità d soccorso) non giudica ma va e spegne l’incendio!

    2. La decisione se fare pagare o meno le persone soccorse spetta al medico presente nel gruppo di Soccorso Alpino. Se il medico vede anche solo un principio di ipotermia o di disidratazione, il Soccorso Alpino non si paga. Non sapete quanti padri di famiglia inscenano malori dopo le abbuffate nei rifugi in alta quota e poi chiamano l’elicottero a metà discesa poiché hanno mangiato tagliere, capriolo, polenta, vino e grappa. In quel caso sono circa 700-800 euro per l’elicottero, se invece uno si è fatto male o cmq il medico stabilisce che era una condizione rischiosa (ad esempio uno bloccato in un crepaccio che non si è rotto nulla) l’elisoccorso non si paga.

  2. Io invece sono d’accordo col commento del soccorso alpino…basta e avanzano le scuse dei 2 ragazzi…cosa facciamo adesso …. quando uno sbaglia lo mettiamo al muro? Tutti hanno il diritto di fare le sue esperienze…hanno vent’anni…questo non significa che a loro è tutto permesso…ma un po di comprensione gli spetta di diritto…perciò io applaudo a piene mani il soccorso alpino…viva il soccorso alpino

    1. Anch’io applaudo a piene mani il soccorso alpino e non sono d’accordo con gli insulti agli escursionisti

      Però evitiamo di essere troppo “buonisti”, a vent’anni sono uomini non ragazzi e il loro “errore di valutazione” (per non dire altro) ha messo a repentaglio la vita di altri uomini…

  3. Il CNSAS serve appunto per soccorrere.Poi i giovani vanno addestrati ed educati, non insultati.
    Per esempio i loro genitori potrebbero assicurarli o farli iscrivere ad associazioni, fornire loro abbigliamento e calzature ed attrezzature ,..come regalo.
    In certe scuole elementari e medie, anziche’ inventarsi attivita’ strampalate per il modulo a Tempo Prolungato, invitano a tenere corsi esperti delCai, della Croce rossa, dell associazione Mutilati sul Lavoro, VigiliUrbani, Polizia e Carabinieri, Vigili del fuoco., Federazion e Ciclistica e in montagna le Guide Alpine o Escursionistiche.

  4. Aggiornamento: inutile accanirsi coi due giovani al bivacco Rattazzo in Piemonte. Stesso periodo in cronache locali sparse.Casi simili in Veneto( valle San Lucano) e Trentino ( cima di Cece -Vlamaggiore)Friuli(cima dei Preti).Genitori e parenti se si deve pagheranno.Poi i panni si laveranno in famiglia, ai bloggers non arrivano fatture.

  5. Perché a questo punto non far pagare le spese anche chi guida ubriaco e si fa male, chi fuma e si becca l’infarto o il tumore al polmone, chi é obeso e si ammala di diabete… bravi comunque quelli del Soccorso Alpino, i ragazzi hanno ammesso di aver sbagliato, chi di noi non ha mai fatto una c….a nella sua vita?

  6. Chi va davvero in montagna, tra quelli che commentano, sa bene di aver fatto le sue cazzate, da giovane e da meno giovane. L’esperienza lo ha maturato, infine preservato. Insegnamo ad andare in montagna. Sul serio.
    Sono un po’ stanco di vederla solo buttare sui soldi. Facciamo pagare qui, facciamo pagare là.
    Facciamo tutti un po’ di cultura, per favore.

  7. Allora per chi si stampa con l’auto a sul muro perché non ha rispettato i limiti e esce un elicottero, un auto con i medici e forse un’ambulanza cosa facciamo? Deve pagare?

  8. Il problema è che la non conoscenza dell’ambiente montano e praticamente generalizzato nella popolazione italiana nonostante il nostro territorio sia composto per la maggior parte da zone montuose piuttosto vaste e selvagge. Questo comporta errori di valutazione sia di chi frequenta saltuariamente la montagna perché non si rende conto di cosa sta facendo e al tempo stesso autorizza molti a sparlare con cattiverie senza nemmeno sapere cosa stanno dicendo! Tipicamente Italiano tutto ciò compresi la maggior parte dei giornalisti che di montagna sanno poco nulla e si trovano a stilare il loro articolo dopo i vari fatti di cronaca. Infatti il 99% delle volte ce la frase:”Erano alpinisti esperti”. Buona montagna a tutti…

  9. La montagna e il suo ambiente, la foresta, sono come una fede, ce l’hai o non ce l’hai, difficile insegnarla o indurla. Impossibile spiegarla agli autori dei commenti offensivi e irrisori che, sicuramente, non hanno idea della vertigine e insieme dei pericoli che anche escursioni relativamente modeste possono presentare. La montagna è fatta per essere frequentata, con dolcezza e rispetto, e con precauzione che non sempre è sufficiente. Un prezzo da pagare, soprattutto nella crescita, come probabilmente è stato per quei due ragazzi.
    A fronte di un intervento che costa X, la sicurezza inestimabile di un servizio di Soccorso Alpino consente a tutti di frequentare la montagna, che vale X moltiplicato per molte decine o centinaia di migliaia. Proprio così – come dimostrato in un recentissimo articolo su Nature, la più importante rivista scientifica del mondo – il valore globale delle sole aree protette, e solo considerando l’effetto sulla salute mentale (sic!) dei visitatori, vale almeno 6mila miliardi di dollari https://www.nature.com/articles/s41467-019-12631-6 cioè fino a migliaia di volte più del bilancio complessivo delle agenzie che se ne occupano. Forse può aiutare a mettere nel giusto contesto e misura questo piccolo evento (ma grande per la dimostrazione di efficienza del Soccorso Alpino).

  10. Concordo!!!!….e vorrei dicessero se è quanto hanno pagato…prima di difendere chi mette in pericolo la vita di altri….non ditemi che non sapevano della sciocchezza che avrebbero fatto…..Con neve fresca dove vuoi andare?????

  11. boh, è tutto vero, ci vorrebbe più informazione e conoscenza dei rischi ma mi viene da pensare che, se per paura della gogna mediatica, i soccorsi venissero chiamati in ritardo il lavoro degli operatori poi diventerebbe più complicato a causa dei tempi ristretti e degli eventuali problemi fisici collegati alla situazione. Far pagare? anche qui sono scettico dai, non credo che siano questi gli sprechi di spesa pubblica in Italia…buona giornata a tutti!

  12. Allora….visto che per primo il soccorso alpino li ha giustificati….non facciamo più pagare nessuno è ognuno vada in giro in montagna a far cazzate….tanto il soccorso alpino arriva gratis!!!! EVVIVA!!!!

    1. il soccorso alpino ha soprattutto stigmatizzato coloro che “forti” dell’anonimato hanno insultato.

      Sinceramente se hanno o meno pagato non mi interessa. Sarei felice se avessero imparato e fatto esperienza dall’accaduto.

  13. Le parole del Soccorso Alpino sono parole sagge.
    Immensa gratitudine a questo Corpo di cui dobbiamo andare fieri.

  14. Due anni fa a seguito di una caduta in montagna con conseguente lussazione e frattura a una spalla sono stato recuperato in elicottero dal S. A… Non ringrazierò mai abbastanza i soccorritori per la loro umanità e professionalità..
    Secondo il principio per cui “nessuno si fa male in modo intelligente” tutti, compresi quelli che criticano, dovremmo pagare qualsiasi tipo di assistenza in qualsiasi circostanza. Per fortuna non è così. Meno male che ci sono persone che dedicano il loro tempo a soccorrere chi è in difficoltà.
    Chissà poi perché ci si accanisce così violentemente con chi va in montagna.

  15. Ho fatto il soccorritore 20 anni, volontario, gratis. (ambulanza non CNSAS) e il poliziotto altrettanti e sono (sci) alpinista per diletto. Un operatore sa che prima deve proteggere sé stesso quindi basta con la retorica di “hanno messo in pericolo le vite di altri” anche i soccorritori sbagliano ma si tratta appunto di un errore la verità è che per scelta o per lavoro siamo/sono lì per quello. Il soccorso non è obbligatorio se non è possibile con sicurezza adeguata. Riguardo ai soldi è triste che a smontare il welfare sia proprio chi il welfare lo dovrebbe difendere, ovvero i cittadini. Gli sprechi non sono questi e stare a distinguere chi si è fatto male per colpa sua o altrui e poi stilare una fattura di conseguenza è demenziale oltre che, lì sì, un verosimile spreco di risorse tra cause, diatribe e assicurazioni.Chi si rompe una gamba giocando a calcio lo fa per colpa sua? Chi cade facendo Jogging? Chi finisce con la moto in un dirupo per farsi un giro la domenica? Questo livore contro tutto e tutti da leoni da tastiera serve solo a demolire quella coesione sociale che permette di fare il proprio lavoro onestamente e godersi le proprie passioni ammettendo di poter anche pestare una m… ogni tanto. Chi non ha mai sbagliato non ha mai fatto niente. Grazie al cielo nella mia regione E-R il soccorso è sempre gratis, senza se e senza ma.

  16. 05/04/2020
    ARROGANZA e PRESUNZIONE è quello che si nota spesso leggendo questi commenti, andare in montagna è una attività esperienziale e quindi indissolubilmente legata a degli errori (che più o meno abbiamo fatto tutti), solo chi non fa nulla o sta sempre indietro lasciando risolvere i problemi agli altri non sbaglia mai!!
    I condizionamenti generati da questa società negli ultimi 20 anni si sono radicati profondamente andando a sotituire ciò che appartiene al cuore (passione e disponibilità) con arroganza ed economia (ego e denaro).
    Cosciente che arroganti e presuntuosi non capiranno questo messaggio, sembra siano stati vacinati contro il buon uso del cervello.
    Comunque GRAZIE al Soccorso Alpino!!!!

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