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Napolitano: Dolomiti patrimonio di un'Italia inscindibile

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Updated – AURONZO DI CADORE, Belluno — "Ci unisce come è naturale un sentimento di orgoglio perché con le Dolomiti l’Italia raggiunge il primato di 44 siti iscritti nel patrimonio mondiale dell’umanità. Due di essi sono stati riconosciuti siti naturali di rilevanza globale: prima delle Dolomiti, le Isole Eolie." Queste le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano pronunciate ad Auronzo di Cadore, in occasione della celebrazione del riconoscimento delle Dolomiti come patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco. Un discorso che sottolinea con fermezza "l’inscindibilità del nostro patrimonio nazionale".

La cerimonia dedicata alla proclamazione delle Dolomiti come patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco si è tenuta questa mattina ad Auronzo di Cadore. Grandissima rilevanza ha avuto il discorso del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che, dopo aver reso omaggio alla 4 vittime dell’incidente di sabato scorso capitato all’elicottero del Suem di Cadore, ha parlato dell’importanza di questo riconoscimento, non solo per le Dolomiti ma per l’Italia tutta.

Si è detto particolarmente lieto, seppure con un velo di tristezza, di partecipare a un evento memorabile. "Memorabile per la gente delle Dolomiti  – ha dichiarato il Capo dello Stato – e memorabile per l’Italia che vede oggi iscritti anche questi suoi luoghi meravigliosi nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità".

Con le Dolomiti infatti l’Italia raggiunge il primato di 44 siti iscritti dall’Unesco, due dei quali sono stati riconosciuti siti naturali di rilevanza globale: prima le Eolie e ora le Dolomiti. "Da nord a sud – ha detto Napolitano – l’Italia è dunque una e inscindibile".

"Abbiamo di fronte al mondo la responsabilità di salvaguardare questo grande patrimonio comune – ha continuato il Capo dello Stato -. E d’altronde a ciò ci richiama l’articolo 9 della nostra Costituzione, che è uno dei suoi principi fondamentali: la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione. Una responsabilità che dobbiamo, sì, sollecitare i poteri pubblici ad assolvere pienamente ma che dobbiamo anche assumerci noi cittadini, ciascuno di noi, dovunque viviamo e operiamo".

"La valorizzazione di territori come i vostri – ha concluso il Presidente rivolgendosi al pubblico di Auronzo di Cadore – opportunamente mirata a migliorarne la fruibilità e in generale lo sviluppo dell’economia e del turismo, debbono ancorarsi al senso del limite e al rispetto delle regole".

E sulla polemica durata fino a poche ore prima della cerimonia da parte di chi riteneva inopportuno celebrare l’evento nel giorno dei funerali dei 4 uonini del Soccorso alpino del Suem di Cadore, Napolitano ha risposto in poche battute. "Non si dimentica quello che è successo – ha detto -: questa non è una festa, è una cerimonia seria di riflessione e di impegno. Le speculazioni sono fuori luogo".

Valentina d’Angella

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