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Milano, Alt(r)i Spazi presenta un doppio appuntamento con l’arrampicata in città

Street boulder (Photo Mountain Freedom)
Street boulder (Photo Mountain Freedom)

MILANO — Ricomincia dall’Urban Climbing la stagione verticale proposta da Alt(r)i spazi – associazione culturale Ettore Pagani. Dopo la pausa estiva giovedì prossimo 27 settembre riprendono gli appuntamenti mensili organizzati a Milano presso lo Spazio Oberdan: protagonista della serata sarà l’arrampicata in città di cui si parlerà prendendo spunto dalla proiezione di due film: “Un Ménestrel”, di Valeria Allievi, Luca Bich e Gianluca Rossi, e “Street Boulder – Arrampicatori metropolitani”, di Rovero Impiglia.

Giovedì 27 settembre alle ore 21.15  Alt(r)i spazi, in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana, Street Boulder Italia, la regista milanese Valeria Allievi e con il sostegno di Vibram (azienda leader mondiale nella produzione di suole in gomma), dedica il primo appuntamento di “alt(r)esere” all’urban climbing o buildering, la disciplina in cui chi arrampica si confronta non con le sfide della natura ma con le “pareti” create dall’uomo, gli elementi architettonici di cui è fatto il panorama urbano. Muri, porte, finestre, davanzali, balconi: sono queste le strutture su cui si tracciano i blocchi.

Sviluppatosi in Italia dal 2003, lo Street boulder si è sempre associato al recupero di zone poco frequentate e particolarmente disagiate, unendo quindi alla pratica sportiva anche un importante carattere sociale e culturale. Alla serata, che sarà aperta da Alessandro Gogna, presidente di Alt(r)i spazi, e Adriano Zuccala, direttore generale di Vibram, interverranno i registi Valeria Allievi, Luca Bich, Gian Luigi Rossi e Rovero Impiglia insieme ai ragazzi dell’associazione Street Boulder Italia Andrea Negrinelli, Paolo Bardella, Diego La Porta, Daniele Morei, Lucio Cottafava e Massimiliano Sacchi.

A partire dalle ore 20.30 i ragazzi di Street Boulder Italia anticiperanno i temi della serata con sorpresa per il pubblico milanese in attesa di entrare allo Spazio Oberdan. Poi largo ai film: il primo, “Un Ménestrel” (regia di Valeria Allievi, Luca Bich, Gianluca Rossi. Italia, 2010, col., 63′), verrà proiettato alle 21.15; seguirà poi “Street Boulder – Arrampicatori metropolitani” (regia di Rovero Impiglia. Produz.: StamenFilm in collaborazione con Nat Geo Adventure. Italia, 2007, col., 45′).

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4 Commenti

  1. Se gli alpinisti si sono autodefiniti conquistatori dell’inutile, come si definiranno questi novelli performer? Resteranno fermi all’ambito urbano o faranno il Grande Passo?

  2. Nel corso di una escursione in bicicletta , ho visto un camioncino sbandare, abbattere un parapetto di cavalcavia autostradale e scaricare dall’alto sul mio tragitto a 100 metri di distanza una raffica di cassette di bibite e lattine esplodenti e schiumeggianti…chi passeggia in città cosa dovrà aspettarsi? o ci saranno le già scarse passeggiate transennate ad orario?Sicuro che le pietre dei monumenti od edifici tengano?

  3. “Mamma mamma!! Guarda che cosa bella e NUOVA! Posso andare a provare anche io ad arrampicare? Magari sono bravo e potrò poi farlo anche io in montagna come i grandi scalatori!”
    “No figlio mio. Impara che le cose nuove vanno subito schernite e derise… Impara che le novità devono fare paura…”
    “Va bene mamma. Guardali!! Che stupidi! Arrampicano sui palazzi!! Guarda!! Arrampicano sui monumenti perché arrampicare significa non capire il valore artistico e il rispetto per un’opera d’arte!! Mamma!! Guarda!! Sono davvero stupidi perché sono pericolosissimi per chi li guarda da lontano!! E poi che brutto….ora che usano quel muro per mezzora non possiamo più usarlo noi in quella mezzoretta!!! Ma mamma, scusa, noi lo stavamo per usare quel muro?”
    “……….”

    Forse ci vorrebbe un po’ più di curiosità ed apertura mentale nel mondo, perché rinchiudersi sempre e solo nelle proprie convinzioni non è utile, ne per noi stessi ne per gli altri. Tutte le cose nuove, dagli sport alle cose più serie, si scontrano contro questo atteggiamento.
    Ma chiediamoci, è poi così utile fare futile ironia senza aver provato davvero a vivere quello di cui si sta parlando?
    Nessuno è obbligato a provare ovviamente, ma se si decide di non avere le carte giuste in mano per giudicare, forse, sarebbe meglio restare a guardare in silenzio.

  4. Quando vado in parete non sono mai sicuro che l’appiglio o l’appoggio tengano e allora?
    Per non parlare di quando esco a passeggiare sull’Adda e devo proteggermi dai ciclisti che stanno facendo il tempo……… di cosa hai paura che un climber ti cada in testa?

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