Un taccuino dalla copertina rossa acquistato in aeroporto si trasforma in un diario. Un diario di viaggio verso una meta affascinante quali le montagne dell’Himalaya, ma anche un diario personale in cui raccontare sensazioni ed emozioni giorno dopo giorno.
Il taccuino è diventato “La Frontiera Invisibile”, il secondo libro di Kilian Jornet uscito nelle librerie italiane lo scorso maggio. Tutto inizia dall’attesa di un aereo verso Kathmandu che porterà il fortissimo atleta catalano verso una nuova sfida sullo Shisha Pangma.
L’attesa permette però a Kilian di ricordare gli ultimi mesi: la grande gioia per l’inizio del suo sogno, il progetto “Summits of my life”, sul Monte Bianco con il suo mito, Stéphane Brosse, e l’immenso dolore quando il suo mentore precipita n seguito al crollo di una cornice di neve sull’Aiguille d’Argentière e muore sotto i suoi occhi.
Jornet si rifugia nei pressi del Massiccio del Monte Bianco e sfoga la sua rabbia, la sua solitudine, il suo dolore, continuando a salire e scendere da quelle vette e cercando di conoscerle alla perfezione. Ma in quell’aeroporto, in quel non-luogo di attesa, le domande iniziano a farsi strada.
“È coraggio o vigliaccheria quello che sento? Coraggio perché vado ad affrontare montagne sconosciute, abbandonando ciò che conosco a menadito e che faccio alla perfezione? O è vigliaccheria perché sto fuggendo dalle cose che conosco e che stanno assumendo dimensioni che da una parte mi spaventano e dall’altra mi sorprendono?”
I dubbi e i ricordi continuano ad affollarsi nella mente di Kilian, mentre i giorni passano e lui si ritrova ad affrontare il viaggio e il tentativo di salita con i due compagni. E tra quelle montagne affida tutto al proprio taccuino dalla copertina rossa, sperando in una risposta o forse sentendo solo il bisogno di confidarsi e raccontare quell’istante prima di voltare pagina.
Titolo: “La frontiera invisibile.
Sull’Himalaya. In Inverno. Senza corde.
Bisogna correre o morire”
Autore: Kilian Jornet
Casa editrice: Fabbri
Pp. 222
Costo: 16 euro