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Khan Tengri, riemerge il corpo dell’alpinista italiano travolto da valanga due anni fa

Luca Tessarin (Photo courtesy latribunaditreviso.gelocal.it)
Luca Tessarin (Photo courtesy latribunaditreviso.gelocal.it)

ASTANA, Kazakhstan — E’ rimasto conservato nel ghiaccio, all’ombra di una parete alta oltre mille metri, per quasi due anni. Ora sta per tornare in Italia. Il corpo di Luca Tessarin, alpinista italiano scomparso nell’agosto 2010 mentre tentava la salita al Kan Tengri, la montagna più alta del Kazakhstan, è stato ritrovato nei giorni scorsi da alcuni alpinisti. “Preferivo rimanesse fra i ghiacciai che amava tanto” ha commentato il padre, anche lui un alpinista.

Tessarin, che all’epoca dell’incidente aveva 46 anni, era stato travolto da un’enorme valanga il 17 agosto 2010, a circa 4.800 metri di quota. Con lui era scomparsa anche un’alpinista polacca, la cui salma, però, era stata subito ritrovata.

Nei giorni scorsi alcuni alpinisti che si trovavano al campo base del Khan Tengri (7.010 metri) hanno notato degli oggetti emergere dalla morena e, avvicinatisi per controllare, hanno notato che si trattava di un corpo, identificato poi come quello di Tessarin. Le autorità sono subito state avvertite e la salma è stata prelevata e trasferita a Biskek, in Kirghizistan, dove è atteso il padre dell’alpinista per il riconoscimento e il disbrigo delle formalità per il rimpatrio.

“Preferivo che il corpo rimanesse sui ghiacciai – ha dichiarato alla stampa il padre Vittorio Tessarin – sulle montagne che lui tanto amava. Ora si è riaperta una ferita, dovrò affrontare una nuova stagione di dolori. Cinque mesi fa è morta mia moglie, che dopo la morte di nostro figlio non si è più ripresa”.

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