Gente di montagna

Hervé Barmasse

Appendo l’amaca. Sotto di me il vuoto, sopra di me le stelle. Guardo le luci della vallata e mi sento in pace.
Non vorrei essere in nessun altro posto. Hervé Barmasse

Dice che l’alpinista viene dopo l’uomo. Crede che rischiando si comprenda l’essenziale, il valore della vita. Figlio d’arte, il suo nome è legato a importanti ascensioni realizzate in tutto il mondo. Hervé Barmasse rappresenta la quarta generazione di Guide Alpine della sua famiglia: dal 2.000, infatti, fa parte della storica società delle Guide Alpine del Cervino. Fotografo, maestro di sci e di snowboard, storyteller, istruttore nazionale delle guide alpine, scrittore, tecnico del soccorso alpino, regista, allenatore federale di sci alpino, consulente aziendale nel settore outdoor, Hervé Barmasse ha una personalità poliedrica. Reinhold Messner ha detto di lui: «Tempo fa ho detto che l’alpinismo era fallito. Ma oggi dico no, non è vero, perché ci sono giovani come Hervé Barmasse».

Vita privata

Hervé Barmasse nasce a Valtournenche, in Val d’Aosta, il 21 dicembre del 1977, in una famiglia in cui il mestiere di guida alpina si tramanda da diverse generazioni. Figlio dell’alpinista Marco Barmasse, la carriera alpinistica di Hervé avviene in realtà casualmente e in maniera graduale. A quindici anni è una promessa dello sci ma un brutto incidente compromette il suo avvenire. Dopo un anno di riabilitazione suo padre lo accompagna sul Cervino: quel giorno, inconsapevolmente, Hervé Barmasse decide quale sarà il suo futuro. Ha due figlie.

Alpinismo

Hervé cresce sul Cervino: qui il giovane valdostano avvia la sua carriera alpinistica prima con la ripetizione in solitaria di alcune storiche vie come la Casarotto-Grassi o la via Direttissima (aperta dal padre Marco nel 1983), poi con l’apertura di una nuova via nel 2010 insieme al padre. Dopo ogni spedizione Hervé è sempre tornato sulla ‘sua’ montagna, fino a diventare l’alpinista che, tra vie nuove, prime invernali e prime solitarie, ha compiuto più imprese eccezionali. Nel 2011, sempre sulle Alpi, è stato protagonista del progetto Exploring the Alps”, che, con l’apertura di tre nuove vie sulle tre montagne simbolo, il Cervino, il Monte Bianco e il Monte Rosa, mirava a dimostrare come sulle Alpi ci fosse ancora spazio per l’esplorazione. Sul Rosa Hervé è stato protagonista, insieme al padre Marco, della salita di “Viaggio nel tempo”. Il celebre alpinista è molto attivo anche all’estero, dove si dedica a un alpinismo tecnico e leggero. Ricordiamo la prima ascensione della liscia lavagna granitica del Cerro Piergiorgio e la nuova via sul Cerro San Lorenzo, entrambe in Patagonia, e la prima salita del Beka Brakay Chhok, in Pakistan. A maggio del 2017 ha scalato in stile alpino il suo primo 8.000, con David Gottler: la Parete Sud dello Shisha Pangma 8.027m, in Himalaya, in appena 13 ore dal campo base. I due alpinisti si sono fermati a tre metri dalla cima a causa delle sfavorevoli condizioni ambientali. Durante l’autunno del 2019 ha tentato, senza successo, insieme a David Göttler e Andrés Marín, la complessa impresa del collegamento delle tre principali cime del massiccio del Chamlang (7.321m, 7.235m e 7.290m), in Himalaya. Il medesimo team ha annunciato un nuovo progetto per il 2020: l’apertura di una nuova via su un ottomila, il Cho Oyu. Hervé Barmasse ha organizzato un corso per portatori d’alta quota aperto anche alle donne alla Shimshal Climbing School, la prima scuola d’alpinismo in Pakistan, nata attraverso la collaborazione tra lui, Qudrat Ali e Simone Moro.

Conferenze

Secondo Hervé Barmasse la montagna è un luogo dove poter vivere una grande passione confrontandosi onestamente con la natura, non il teatro di gesta eroiche. Un messaggio che emerge durante le sue lectures, che l’alpinista accompagna con fotografie e video spettacolari. Comunicatore coinvolgente, trasmette il suo amore per le vette con sensibilità, mostrando come la montagna possa essere accessibile a tutti, se rispettata.

Libri

La montagna dentro, Editori Laterza, maggio 2015, è un libro in cui Hervé racconta la sua storia. Dalle pagine si comprende meglio cosa si nasconde dietro l’avventura dell’alpinismo, dove il coraggio delle decisioni è sempre intrecciato alla fragilità e alla paura. In parete come nella vita.

Filmografia

  • Linea continua (anno 2010) – produttore, interprete e regista insieme a Giacomo Berthet e Damiano Levati.
  • Non così lontano (anno 2012) – regista, produttore, interprete.
  • Antonia (2015) – Interprete della parte di Emilio Comici – Regia di Ferdinando Cito Filomarino, produzione Luca Guadagnino.
  • Cervino, la montagna del mondo (anno 2015) – Autore, direttore della fotografia e co-produttore – Regia di Nicolò Bongiorno.
  • Il Cervino. La montagna perfetta (anno 2015) – Collaborazione alla realizzazione del documentario della Rai di Marco Melega e Matteo Di Calisto.
  • Matterhorn – Vom Mythos zur Marke (anno 2015) – Partecipazione alla realizzazione del documentario prodotto dalla TV austriaca Servus TV.

 Televisione

  • Alle falde del Kilimangiaro, Rai 3, edizione 2016/2017 – Collaboratore e ospite fisso della trasmissione.
  • Qui montagne, Rai Regione Valle d’Aosta – Conduttore – edizione 2004/2005

 Riconoscimenti

  • Best Athlete
  • Premio Sport e Civiltà
  • Adventure Awards
  • Premio Luigi Leoni
  • Premio Paolo Consiglio2010 – per la salita di Venere Peak (Cina).
  • Premio Monzino
  • Premio Sat2010 per l’alpinismo.
  • Premio Paolo Consiglio 2008 per la salita del Bekka Brakai Chhok (6940 m).
  • Riconoscimento speciale della giuria al premio Cassin
  • Premio Saint Vincent Grolla d’Oro
  • Premio Paolo Consiglio 2006 – per la salita del Cerro San Lorenzo.
  • Premio Paolo Consiglio 2005 – Up Project.

Curiosità

Nel 2018 la rivista GQ lo ha inserito nella lista dei 30 italiani Best Dressed Men’: gli uomini più eleganti del Belpaese, i gentleman contemporanei che, per impegno, successi, buon gusto, comportamento, e capacità di influenza si sono particolarmente distinti nel corso dell’anno.

Per me la montagna non è un luogo di sfida ma di confronto. Un posto magnifico dove ho la fortuna di riscoprire la reale dimensione dell’uomo al cospetto della natura; dove capisci che sei ospite di questo mondo e non padrone. Preserviamo questa grande ricchezza e il suo sapore selvaggio per le generazioni future.

Tags

Articoli correlati

Un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close