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Forum Alpinum: la montagna guardi al futuro con l’orgoglio della propria ricchezza

FOrum AlpinumDARFO BOARIO TERME, Brescia — “I cittadini delle Alpi devono ottenere che la montagna venga riconosciuta anche dai governi e dalla legislazione come terra ricca di specificità ma soprattutto di opportunità. Ci sono giovani e risorse, una miscela esplosiva che vuol dire futuro. Con il Forum Alpinum siamo andati in questa direzione e così proseguiremo con grande determinazione e soddisfazione”. Così parla Anna Giorgi, presidente dell’Iscar (International scientific committee on research in the Alps), che ha organizzato il Forum Alpinum 2014, incontro internazionale sulla ricerca e lo sviluppo delle Alpi che quest’anno ha fatto tappa in Italia.

Il Forum Alpinum ha raccolto partecipanti provenienti dai sei Paesi dell’arco alpino, ovvero Italia, Austria, Francia, Germania, Slovenia e Svizzera, per parlare e approfondire tematiche legate alla gestione, valorizzazione e tutela delle risorse alpine.

“Se dovessi dare un voto al Forum Alpinum è certamente un 30 con lode – commenta la Giorgi, che è anche docente dell’Università della Montagna e Direttore del Centro Interdipartimentale Ge.S.Di.Mont. dell’Università degli Studi di Milano -. Si sono incontrati gli istituti di ricerca, di sperimentazione, di studi, di formazione dell’intero arco alpino e tutti i portatori di interesse, come gli organismi che a livello internazionale e comunitario discutono di Alpi, fino ad arrivare al tavolo di lavoro per la strategia macro-regionale alpina (Eusalp) che proprio ora ha aperto una consultazione a cui obbiamo invitare a partecipare tutti quelli che abitano in montagna, visitando il sito internet www.alpine-strategy.eu”.

“La vera partita che va giocata – spiega la presidente dell’Iscar – e il Forum Alpinum è stato propedeutico a mettere a fuoco questo aspetto, è il riequilibrare i ruoli tra pianura, montagna e centri di potere, derubricando la montagna di norma considerata come area marginale, di handicap e svantaggio, e quindi “da sostenere”. Un’accezione assolutamente negativa e perdente. Ogni area deve avere pari opportunità, il proprio spazio e il riconoscimento della specificità. Questo però per le montagne lo devono ottenere i cittadini delle montagne, che si devono far sentire non con la mano tesa ma con l’orgoglio di appartenere a una terra ricchissima, bellissima, piena di risorse e non di handicap. Ssono specificità e peculiarità. Bisogna iniziare a farlo dai territori alpini per far si che poi via via questa nuova consapevolezza permei il piano legislativo e normativo e quindi si realizzi il sogno che sta nelle menti e nei cuori di tutti quelli che hanno partecipato all’iniziativa di questi 3 giorni, cioè lo sviluppo sostenibile delle aree montane e alpine a beneficio della collettività, anche di chi vive in pianura”.

“Per noi alpini di parte italiana questo apre degli orizzonti molto interessanti per i giovani – spiega la Giorgi – che oggi soffrono il male peggiore di questo paese, cioè il 42% di disoccupazione. La montagna è un luogo dove i giovani possono fare attività imprenditoriali tradizionali interpretate in chiave moderna, e che in qualche misura apre orizzonti quindi investiamo in questa direzione. I giovani hanno permeato il Forum alpiunum, a partire dall’organizzazione fino alla ricerca. Abbiamo premiato i giovani ricercatori con 10 premi in denaro per le ricerche più interessanti. Giovani e risorse è una miscela esplosiva che vuol dire futuro. Noi andiamo in questa direzione con grande determinazione. E oggi posso dire, stanca ma contenta, con grande soddisfazione”.

Per avere informazioni e dare il proprio contributo alla strategia europea per la Regione Alpina (Eusalp), che ha l’obiettivo di farantire che le Alpi restino una delle zone più attraenti d’Europa, sfruttando le proprie risorse e cogliendo l’opportunità di sviluppo sostenibile e innovativo in contesto europeo, visitate il sito www.alpine-strategy.eu.

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Un commento

  1. Ai bei discorsi, alla politica, ora è urgente che seguano i fatti. Avete presente lo stato pietoso delle strade in montagna? Avete presente lo stato della rete sentieristica? Avete presente la frammentazione estesa dei siti web di promozione turistica?
    Cominciamo a sistemare ciò che c’è e non funziona. Basta annunci, progetti, parole. Fatti!

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