Montagne

Eiger

Insieme a Cervino e Grandes Jorasses forma un trittico di altissimo valore alpinistico. L’Eiger è un mostro sacro nel mondo degli scalatori, soprattutto per la sua parete nord, tra le più difficili delle Alpi. Localizzato nelle Alpi Bernesi, nella catena montuosa dell’Oberland, sfiora i quattromila metri con i suoi 3967 metri di quota. Dal 2001 l’area protetta dello Jungfrau-Aletsch, di cui fa parte anche l’Eiger è iscritta tra i patrimoni mondiali dell’UNESCO.

Salito per la prima volta nella metà dell’Ottocento l’Eiger è celebre per l’epopea alpinistica che negli anni Trenta del Novecento ha interessato la sua parete nord, il problema alpinistico del tempo. Negli anni a venire i migliori alpinisti si sono fatti promotori di progetti di ampio respiro che hanno interessato questo muro verticale e freddo con l’apertura di nuove vie, record di velocità e concatenamenti che hanno unito Eiger, Cervino e Grandes Jorasses.

Il toponimo Eiger, nella forma “Egere” compare per la prima volta nel 1252 all’interno di un atto di compravendita di un terreno. Esistono tre teorie legate al nome Eiger. La prima lo riporta a origini altotedesche, con il nome Agiger o Aiger che sarebbe stato il primo colono ai piedi della montagna; la seconda teoria guarda al termine latino acer, mediato in francese come aigu, che significherebbe “acuto, appuntito”; la terza ipotesi prende spunto dall’antica dicitura scritta di Heiger, forse nata dall’espressione dialettale “hej ger” (hej, alto, e ger, tipo di lancia usata dai popoli tedeschi) che significherebbe: l’alta lancia.

Geografia

Localizzato nelle Alpi Bernesi, in prossimità delle località di Grindelwald e Wengen, la sua cresta principale si muove in direzione ovest-sud-ovest, raggiunge la cima e piega a sud fino a raggiungere il colle che lo separa dal Mönch. Dalla cima dell’Eiger si dipartono due creste secondarie: la prima procede in direzione ovest, verso il valico Kleine Scheidegg; la seconda procede in direzione sud-ovest.

Tutti i versanti della montagna sono particolarmente verticali, ma tra tutti spicca la parete nord con uno sviluppo di circa 1600 metri.

La prima salita

Il primo tentativo di salita all’Eiger viene effettuato nel 1857 da parte di Christian Almer, Christian Kaufmann, Ulrich Kaufmann e Sigismund Porges. Il quartetto non sarebbe riuscito a violare la montagna, ma avrebbe invece portato a termine con successo la prima salita al vicino Mönch, giungendo in vetta il 15 agosto 1857. Porges sarà poi autore della seconda salita assoluta sull’Eiger, nel luglio del 1861.

Nel 1858 prova a cimentarsi sull’Eiger Charles Barrington con le guide Christian Almer e Peter Bohren. I tre attaccano la montagna sul fianco occidentale alle 3.30 del mattino dell’11 luglio, risalgono lungo la parete rimanendo sul bordo della parete nord per buona parte dell’itinerario e verso mezzogiorno raggiungono la vetta della montagna, dove sono rimasti per una decina di minuti prima di iniziare la discesa. Sulla cima hanno fissato una bandiera, poi osservata dall’hotel di Kleine Scheidegg come prova dell’avvenuta conquista. A vetta confermata il proprietario dell’hotel ha sparato un colpo di cannone.

Si tratta di una salita realizzata senza troppi problemi che, con relativa semplicità, ha portato gli alpinisti fin sulla cima della montagna lungo un itinerario di cresta, oggi divenuto via normale. Molto più complessa ed entusiasmante è stata la prima salita della parete nord, che ha richiesto diversi tentativi, molti conclusisi in tragedia. Siamo negli anni Trenta del Novecento quando i giovani alpinisti austriaci e tedeschi si mettono alla prova sulla nord della montagna, una parete altissima e ritenuta inviolabile. Sono anni di grande nazionalismo e l’alpinismo prende una piega più politica che sportiva. Diventa mezzo di propaganda per la Germania nazista, soprattutto la storia dell’Eiger assume contorni di esaltazione della nazione. La morte non è più una tragedia, quanto un sacrificio in onore della patria. La vittoria sulla nord, nel 1938, da parte cordata austro-tedesca composta da Andreas Heckmair, Ludwig Vörg, Fritz Kasparek ed Heinrich Harrer diventa motto di propaganda per celebrare la riunificazione tra Germania e Austria appena avvenuta. I vincitori di questa sfida vengono accolti a Berlino e salutati da Hitler come eroi.

Vie alpinistiche

La principale via di salita all’Eiger è quella seguita dai primi salitori sul versante ovest. Itinerario di stampo alpinistico che richiede ottime abilità nel muoversi in ambiente di alta montagna, su roccia e ghiaccio. Non presenta difficoltà estreme.

Altro itinerario semplice e molto conosciuto dai frequentatori della montagna è quello che risale la Cresta sud. La via è stata aperta il 31 luglio 1876 da George Edward Foster, Hans Baumann e Ulrich Rubi e presenta difficoltà paragonabili a quelle della normale.

Famossisima in ambiente alpinistico è la via Heckmair sulla parete nord, la prima a svilupparsi su questo versante del massiccio. Stiamo parlando di una via elitaria, riservata ai migliori scalatori. Il percorso supera un dislivello di 1800 metri con passaggi su roccia di V-, pendii ghiacciati fino a 60 gradi e presenta una difficoltà complessiva valutata in ED+. Tra gli itinerari che sono stati aperti nel tempo su questa parete la via dei primi salitori rimane la più semplice. Si tratta di un itinerario assolutamente da non sottovalutare che richiede in media tre giorni a una cordata e che va affrontato solo quando le condizioni lo consentono per ovviare al rischio di caduta sassi e ghiaccio.

Nel corso del tempo sono state aperte numerose altre vie sulla montagna.

1921 – Il 10 settembre Yuko Maki, Fritz Amatter, Samuel Brawand e Fritz Steuri riescono nella salita della cresta Mittelegi, la nord-est. L’itinerario è ritenuto difficile, ma non estremo.

1932 – Il 20 agosto Hans Lauper e Alfred Zücher con le guide Alexander Graven e Joseph Knubel aprono un nuovo itinerario sul versante nord-est, la via Lauper che si sviluppa per 1700 metri di dislivello su roccia e ghiaccio.

1966 – Tra il mese di febbraio e quello di marzo viene aperta la seconda via sulla parete nord. Gli autori sono Dougal Haston, Jörg Lehne, Günther Strobel, Roland Votteler e Siegfried Hupfauer. John Harlin, anche lui componente della cordata che ha lavorato all’apertura, ha perso la vita durante un tentativo. Per questo l’itinerario prende il nome di Direttissima Harlin. Valutata come estremamente difficile la via passa in alcuni dei punti più pericolosi della parete, a oggi è considerata una delle vie di misto più difficili al mondo sia per l’ambiente, sia per lo sviluppo.

1969 – Tra luglio e agosto Michiko Imai, Takio Kato-Yasuo Kato, Susumu Kubo, Hirofumi Amanao e Satoru Negishi aprono la Direttissima dei Giapponesi. Anche questo è un itinerario estremamente difficile e lungo, con circa 1800 metri di progressione.

1991 – Michel Piola e Daniel Anke aprono Le Chant du Cygne sulla parete nord.

1991 – Jeff Lowe apre la via Metanoia sulla parete nord. Salita effettuata in inverno e in solitaria.

2001 – Ueli Steck e Stephan Siegrist aprono sulla parete nord The Young Spider. La via tocca il settimo grado su roccia e l’M7 su misto.

2003 – Ueli Steck e Stephan Siegrist aprono Paciencia, la più difficile via presente sulla nord dell’Eiger tra quelle che risalgono solo su roccia. 900 metri di sviluppo e difficoltà che toccano l’8a.

Altre salite degne di nota

1864 – Il 27 luglio Lucy Walker raggiunge la vetta dell’Eiger, è la prima donna a toccare la cima.

1890 – Le guide Ulrich Kaufmann e Christian Jossi guidano C. W. Mead e G. F. Woodroffe nella prima salita invernale all’Eiger.

1961 – Toni Kinshofer, Anderl Mannhardt, Walter Almberger e Toni Hiebeler effettuano la prima invernale della parete nord.

1962 – Armando Aste, Pierlorenzo Acquistapace, Gildo Airoldi, Andrea Mellano, Romano Perego e Franco Solina effettuano la prima salita italiana della nord dell’Eiger.

1962 – Chris Bonington e Ian Clough effettuano la prima salita inglese della nord.

1963 – Tre guide svizzere effettuano la prima discesa lungo la parete nord, in precedenza sempre effettuata lungo la normale. Durante il rientro si sono occupati del recupero dei corpi di due alpinisti morti nell’estate precedente.

1964 – Daisy Voog è la prima donna a scalare la nord dell’Eiger.

1970 – Il 9 marzo Sylvain Saudan riesce nella prima discesa con gli sci della parete ovest.

1983 – Toni Valeruz scende con gli sci la via Lauper, è la prima discesa lungo la parete nord-est.

1986 – Il gallese Eric Jones è il primo base jumper a lanciarsi dall’Eiger.

1992 – Catherine Destivelle è la prima donna a salire in solitaria la nord dell’Eiger, per lei anche prima invernale avendo effettuato la salita il 7 marzo impiegando 17 ore per completare la salita.

2006 – Ueli Steck effettua la prima ripetizione, prima solitaria e prima invernale della sua via The Young Spider.

2008 – Ueli Steck e Stephan Siegrist effettuano la prima libera di Paciencia.

2009 – Robert Jasper e Roger Schäli effettuano la prima salita in libera della Direttissima dei Giapponesi.

2010 – Tra il 20 e il 23 settembre Robert Jasper e Roger Schäli effettuano la prima salita in libera della Direttissima Harlin, senza però riuscire a percorrere gli ultimi 400 metri di itinerario a causa delle condizioni della via. Arrivati in cima per la via Heckmair.

Curiosità

Nel cuore della montagna passa la ferrovia dello Jungfrau che unisce il colle Kleine Scheidegg alla montagna attraverso un trenino che corre su binari a scartamento ridotto. La ferrovia, inaugurata nel 1898, è oggi una delle più conosciute e frequentate attrazioni turistiche della Svizzera.

La “battaglia” per la nord dell’Eiger è una storia ricca di vittime, così tante che le autorità bernesi hanno vietato l’arrampicata sulla parete, minacciando di multare chiunque avesse provato a cimentarsi sulla bastionata rocciosa. A nulla sono valsi i provvedimenti di fronte a motivazione e determinazione dei giovani alpinisti austriaci e tedeschi.

Guida all’Eiger

Se si punta all’Eiger si vuole ammirare la sua imponente parete nord. Farlo è estremamente facile, la Svizzera ha saputo creare un efficiente sistema di trasporti, ma costoso. La prima cosa da fare è raggiungere il colle Kleine Scheidegg, da cui la parete si presenta già in tutta la sua maestosità. Il colle può essere raggiunto sia con l’auto privata che con i frequenti autobus con partenza da Gimmelwald. Da qui parte la ferrovia dello Jungfrau che si insinua in galleria all’interno delle viscere dell’Eiger, circola tutto l’anno e dalle varie stazioni intermedie permette di osservare la maestosa parete. Da non sottovalutare il prezzo di questo viaggio che raggiunge i 100 €. Dalla stazione di Eigergletscher parte inoltre l’Eiger Trail, un itinerario escursionistico riservato a escursionisti esperti che permette di osservare da vicino la parete.

L’Eiger nei libri

Arrampicarsi all’inferno, di Jack Olsen, Longanesi, 1962

Parete nord, di Heinrich Harrer, Mondadori, 1999

Il richiamo del silenzio, di Joe Simpson, Mondadori, 2004

Due cordate per una parete. 1962: la prima italiana sulla Nord dell’Eiger, di Giovanni Capra, Corbaccio, 2006

Morte sull’Eiger, di Daniel Anker, Corbaccio, 2007

Il prigioniero dell’Eiger, di Giorgio Spreafico, Stefanoni Editrice, 2008

L’ossessione dell’Eiger, John Harlin, CDA & Vivalda, 2008

Eiger. Trionfi e tragedie, 1932-1938, di Rainer Rettner, Corbaccio, 2010

Le grandi pareti Nord. Cervino, Grandes Jorasses, Eiger, di Rainer Rettner, Corbaccio, 2012

L’Eiger nei film

Assassinio sull’Eiger, di Clint Eastwood, 1975

North Face – Una storia vera, di Philipp Stölzl, 2008

L’eco del silenzio, di Louise Osmond, 2007

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Leggi anche

Close
Back to top button
Close