Alpinismo

Drus-Droites-Jorasses: straordinario triplete per Léo Billon e Benjamin Vedrines

I due alpinisti francesi hanno concatenato in invernale tre difficili vie di misto su altrettante grandi pareti del Monte Bianco

La sera del 30 gennaio, nel cuore dell’inverno, Léo Billon e Benjamin Vedrines hanno alzato l’asticella dell’alpinismo contemporaneo portando a termine il concatenamento di tre difficili vie di misto su altrettante grandi pareti del Monte Bianco.

I due hanno iniziato con la prima salita in libera e in giornata, in meno di 10 ore, della via Voie des Guides ai Drus. Poi è arrivato il turno della Rhem-Vimal sulla Nord delle Droites, infine è stata la volta di No Siesta alle Grandes Jorasses, salita in giornata. Quest’ultima via, aperta nell’estate 1986 dai cecoslovacchi Stanislav Glejdura e Jan Porvaznik, si trova sul fianco sinistro dello sperone Croz, tra le vie Manitua e Bonatti-Vaucher.

Oltre alle ripetizioni di Larios e Marsigny e di Benoist-Graziani, la solitaria in tre giorni di Rappaz e la prima invernale di Jasper-Stofer va ricordata la salita in 14 ore di Tomo Cesen, la cui veridicità è stata però ampiamente messa in dubbio. A parte quest’ultima, dunque, quella di Billon e Vedrines sarebbe la prima ascesa in giornata di questa storica via.

“Siamo in vetta! Ci abbiamo messo più del previsto perché abbiamo commesso alcuni errori di percorso in diversi punti. Forse eravamo un po’stanchi, un po’meno lucidi riguardo alla direzione da seguire… Voilà, la trilogia è finita. Siamo super felici. Con Léo, è incredibile quello che abbiamo vissuto. È stata una maratona di alpinismo tecnico. Inutile dire che terminare con questa parete Nord delle Jorasses è notevole. Ma la via non era affatto in buone condizioni, non abbiamo potuto apprezzarla nel suo vero valore”, ha scritto Vedrines alle 19.30 del 30 gennaio, rassicurando chi aspettava notizie dalla cordata.

Chi ha mai fatto tre vie di questa difficoltà nello stesso inverno? Posso cercare quanto voglio, non vedo nessuno. Allora adesso, in tre giorni, è pazzesco! Fa saltare tutti gli standard”! A dirlo è Stephane Benoist, che sa di cosa si parla, avendo salito due volte No Siesta. “Per chi è in corsa ad alto livello, sarà dura tenere il passo. L’alpinismo ha sempre funzionato così: l’élite impone e gli altri fanno quello che possono dietro”, ha concluso Benoist, sottolineando l’eccezionalità di questa impresa.

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