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Daniza morta in Val Borzago, la Provincia: anestetico non eccessivo

Orsa con cuccioli (Photo courtesy Corpo Forestale dello Stato)
Orsa con cuccioli (Photo courtesy Corpo Forestale dello Stato)

TRENTO — Iniziano a trapelare alcuni dettagli sulla morte dell’orsa Daniza, deceduta ieri durante l’operazione di cattura da parte della Provincia di Trento, dopo essere stata narcotizzata. A quanto pare l’animale è stato trovato in Val Borzago, vicino alla Val Rendena, dove già alcuni giorni prima era stato avvistato da un agricoltore.

La Provincia di Trento ha appena emesso un comunicato ufficiale secondo cui “gli uffici competenti precisano che la dose utilizzata per l’anestesia dell’orsa non è stata superiore al dovuto, bensì prudenzialmente sottostimata rispetto al peso dell’animale (stima per il dosaggio 80 kg, peso rilevato 106 kg)”.

“In relazione a notizie relative ad un presunto stress dell’orsa a causa delle operazioni di cattura, va chiarito, infine, che non è mai stato messo in atto alcun tipo di inseguimento – prosegue il comunicato -. Daniza era infatti monitorata a distanza e si sono attese le condizioni più sicure per agire senza che si siano condizionati i suoi spostamenti. Gli esiti dell’autopsia – effettuata da un istituto indipendente alla presenza delle autorità giudiziarie competenti – saranno disponibili solo tra qualche giorno”.

La Provincia sta inoltre monitorando i movimenti dei due cuccioli. “Come ha potuto accertare il personale forestale, tramite avvistamento diretto, i due cuccioli dell’orsa Daniza si sono riuniti e vengono monitorati in queste ore in maniera continuativa mediante la radiotelemetria”.

Prosegue intanto la furiosa protesta di associazioni ambientaliste, vip, politici e cittadini comuni contro la sua uccisione. Facebook, Twitter e social network sono diventati la principale piazza per esprimere il proprio dissenso contro l’operazione di cattura che poi si è conclusa nel peggiore dei modi. Secondo Legambiente è un “finale da dilettanti” e l’errore della Provincia è stato anche quello di non aver coinvolto le istituzioni competenti in materia. Mountain Wilderness Italia chiede le immediate dimissioni dell’assessore provinciale alle Foreste e Caccia Michele Dallapiccola. “Nel breve giro di due anni sono ormai tre gli orsi che in Trentino sono stati uccisi durante i tentativi di cattura: una simile sequenza di fatti non è casuale: dimostra la totale assenza di professionalità da parte di chi è incaricato, nel profilo dirigenziale, di gestire questa minima presenza di orsi nel cuore del Trentino e del parco naturale Adamello Brenta”.

Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha chiesto chiarimenti inviando alla Provincia di Trento la richiesta di una relazione sull’accaduto. “La morte di un’esemplare di un orso – afferma Galletti – è sempre una sconfitta. Fermi restando i chiarimenti da acquisire sulla morte dell’orsa, mi preme la sorte dei due cuccioli. Vanno seguiti e protetti per garantirne il costante benessere e consentire loro di diventare adulti”.

Nel frattempo Daniele Maturi, il fungaiolo che a Ferragosto aveva incontrato Daniza e aveva raccontato di essere stato aggredito procurando l’ordinanza di cattura verso l’animale, lamenta di ricevere “continue minacce su Internet”, e di essersi limitato a raccontare la sua disavventura senza chiedere a nessuno che fosse catturata l’orsa.

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