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Calotta polare artica: mai così ridotta come nel febbraio 2011

Arctic Ice Cap
Arctic Ice Cap

BOULDER, Usa — La calotta polare del Mar Artico non è mai risultata così ristretta da quando sono inziate le misurazioni satellitari. Lo scorso febbraio, il National Snow and Ice Data Center americano ha infatti rilevato un’estensione di 14,36 milioni di chilometri quadrati: quasi un milione sotto la media trentennale calcolata dal 1979.

Secondo i dati diffusi dall’istituto, la calotta polare è risultata sotto la media sia sul versante atlantico che su quello pacifico, in particolare sul Labrador Sea e sul golfo di St. Lawrence. La tendenza del ghiaccio polare a diminuire, anche nei mesi invernali, è costante da diversi anni. I dati rivelano, infatti, che dal 2004 l’estensione della calotta nel mese di febbraio è stata sempre al di sotto dei 15 milioni di chilometri quadrati, cosa mai capitata prima.

La causa di questa riduzione sembra essere l’aria piuttosto calda che insiste da qualche anno sull’oceano Artico, con temperature che  in questo mese vanno dai 4 ai 7 gradi superiori alla media, fino a 9 gradi oltre nella zona della Groenlandia orientale e del circolo polare artico.

Al contrario sembra andare il trend dello spessore del manto nevoso invernale. Il National Snow and Ice Data Center, con il Rutgers University Global Snow Lab, ha riscontrato nel febbraio 2011 un valore altissimo, il sesto più alto dopo 45 anni di misurazioni scientifiche: ben 50 milioni di km quadrati. In particolare, è caduta più neve del solito negli Stati uniti occidentali e centrali, in Europa orientale, in Tibet e nell’est della Cina.

Secondo gli studiosi, le due tendenze non sono contraddittorie e dipendono perlopiù da una fase negativa della cosiddetta “oscillazione artica”, che riguarda la pressione atmosferica e che ha reso gli ultimi due inverni più nevosi in zone particolari come il Nord Europa e gli stati Uniti. Ma questo trend, sottolineano, non cancella il riscaldamento climatico crescente dell’Artico, la cui evidenza è ormai comprovata da diversi dati scientifici.

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