Alpinismo

Alaska: Cazzanelli in partenza. “Vogliamo scalare il più possibile”

“Partiamo il 12 maggio, con me ci saranno: Francesco Ratti, amico con cui formo una cordata affiatata e completa; mio cugino Stefano Stradelli e l’aspirante guida di Valgrisenche Roger Bovard inizia a raccontare François Cazzanelli svelando poco dopo la loro destinazione. “Andiamo in Alaska con l’obiettivo di scalare il più possibile”. Il gruppo ha il permesso per il Denali (6190 m), la più alta montagna del Nord America, e questo gli consente di poter salire tutte le altre montagne in libertà, senza bisogno di ulteriori autorizzazioni. “Non vogliamo rimanere fermi al campo base del Denali, ci muoveremo in autonomia con le slitte in esplorazione ricercando vette e salite interessanti”. Progetto principale rimane però una bella scalata sulla cima più alta,una ripetizione di prestigio come può essere la diretta Slovacca (Adam-Krizo-Korl, 1984; prima ripetizione italiana Bacci-Moroni, 2017; nda), oppure la Cassin” valuteranno, una volta raggiunta la montagna, in base alle condizioni.  

François si sta facendo notare tanto in questi ultimi anni, il suo livello alpinistico è cresciuto molto con l’esperienza. Di qualche settimana fa la bella cavalcata lungo la cresta della Valtournenche, sempre in compagnia di Francesco Ratti. Prima è invece toccato al concatenamento delle quattro creste del Cervino e all’apertura di una nuova via, sempre sulla sua montagna di casa, quella piramide perfetta che vede ogni giorno aprendo le finestre e su cui il suo alpinismo si è formato. Scherzando, al telefono, l’abbiamo chiamato “figlio del Cervino” un soprannome che lo imbarazza e che non sente suo. Un po’ gli piace la fama, anche se ancora la gestisce con imbarazzo. È giovane, ci sta. Ai giornali preferisce la montagna. “L’alpinismo è la mia attività principale” ci racconta. “Essere un quasi professionista mi rende orgoglioso e mi offre l’opportunità di fare tanto. Non voglio però diventare un alpinista fine a se stesso, non voglio dedicarmi unicamente ai miei progetti. Voglio invece continuare a coltivare il mio mestiere di guida, che mi appassiona e che sento come una parte importante di me”. Vuole continuare a portare i suoi clienti in quota François perché “questo mi appaga parimenti all’inseguimento di un obiettivo personale”.

Le ambizioni sono tante, a partire dal prossimo Denali. Uno ce lo svelerà invece il prossimo anno, un gran bel progetto. Per ora ci racconta qualcosa sulla sua salita autunnale, un Ottomila in velocità con Andreas Steindl. “Un’esperienza propedeutica al mio 2020, voglio godermelo l’anno dei trent’anni”.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close