Parola della settimana

Acclimatamento

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In via generale, l’acclimatamento (anche acclimatazione) è l’adattamento che un organismo attua in risposta a variazioni ambientali, come l’alta quota dove l’aria è più rarefatta a causa della pressione atmosferica e quindi la disponibilità di ossigeno è inferiore.

In alpinismo, l’acclimatamento è una procedura che viene utilizzata dagli scalatori per fare abituare il proprio organismo alla carenza di ossigeno allo scopo di scongiurare disturbi alla salute (mal di montagna) che possono essere anche gravi (edemi polmonari o celebrali) e portare addirittura alla morte. L’acclimatamento per l’alpinista consiste in una esposizione graduale e crescente alla quota, sia durante l’avvicinamento alla montagna, che nella fase di scalata. Quando ci riferiamo a montagne molto alte, come gli 8000, la procedura consiste nel salire e scendere più volte la parete, possibilmente pernottando un paio di notti a quote sempre più elevate.

Durante l’acclimatamento il corpo lentamente si adatta alla nuova condizione ambientale attraverso delle vere e proprie mutazioni dell’organismo, come ad esempio l’aumento della concentrazione dei globuli rossi nel sangue e dell’emoglobina che consente un incremento del trasporto dell’ossigeno dai polmoni verso i tessuti. Tali adattamenti alla quota possono essere ottenuti anche con l’utilizzo della camera ipobarica che simula le condizioni di pressione che si possono trovare alle alte altitudini. In alpinismo tale utilizzo è discusso dal punto di vista etico.

Esempio: dopo aver trascorso due notti a 7000 metri a campo 4, l’alpinista ha concluso la fase di acclimatamento ed ora è pronto a tentare la vetta.

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