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Francia, approvato un nuovo patto tra la nazione e la montagna

di Denis Falconieri

loi-montagneL’Assemblea nazionale francese ha approvato ieri, martedì 18 ottobre, il progetto di legge per la modernizzazione, lo sviluppo e la protezione dei territori di montagna, che rispetto alla “Loi Montagne”, in vigore dal 1985, ha introdotto diverse novità.
Tre i principali obiettivi: modernizzare i mezzi di sviluppo e salvaguardia delle zone di montagna, adattare le politiche pubbliche in modo da compensarne le difficoltà geografiche e valorizzarne la qualità di vita, l’impiego e le attività ricreative, e rispondere alle esigenze quotidiane degli abitanti, delle imprese e degli utenti, con particolare attenzione ai servizi pubblici, alla sanità, ai trasporti e alla digitalizzazione.

Secondo l’articolo 1 della legge, la Repubblica francese riconosce la montagna come un insieme di territori il cui sviluppo equo e sostenibile costituisce un obiettivo di interesse nazionale: considerate le loro caratteristiche particolari e le problematiche specifiche, lo Stato s’impegna dunque a incoraggiare il progresso economico di queste zone e a incrementare il turismo utilizzandone al meglio le ricchezze. La legge introduce anche delle misure per modernizzare la governance dei territori di montagna, tramite un rafforzamento delle istituzioni come i ‘comitati di massiccio’ e il ‘Consiglio nazionale della montagna’.

Dal punto di vista dell’impiego e dell’economia, sono stati messi a punto dei provvedimenti per favorire la digitalizzazione e la diffusione della telefonia mobile, ad esempio attraverso sperimentazioni di soluzioni innovatrici volte a migliorare la copertura di rete.
Secondo le nuove disposizioni, la formazione professionale deve rispondere ai problemi della stagionalità, incoraggiando gli operatori ad avere due qualifiche, valutando l’opportunità di una presa in carico da parte dell’ente mutualistico della protezione sociale dei lavoratori stagionali, che potrebbero anche godere di una convenzione per il pagamento dell’affitto.
Quanto all’ambiente, infine, la legge stabilisce la creazione di ‘zone di tranquillità’ nei parchi nazionali, al fine di garantire la salvaguardia delle specie animali e vegetali selvagge, e lo sviluppo delle attività agricole, pastorali e forestali, prevedendo un sostegno diretto al reddito di coloro che svolgono attività agricole in montagna.

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