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Montagna e bambini: vantaggi e falsi miti sulla quota

montagna1Vacanza in montagna? Un toccasana per l’asma, le allergie, le dermatiti. Temperatura e ritmi favoriscono il relax e consentono preziosi “bagni di vitamina D”. Sono molti gli effetti positivi dell’alta quota per i bimbi, e senza particolari controindicazioni. Fabio Agostinis, specialista in pediatria e allergologia-immunologia, spiega come molti timori legati ai soggiorni in alta quota siano ingiustificati, se non si hanno patologie congenite, e come la montagna sia invece un luogo ideale dove passare l’estate.

Dottor Agostinis, in quali casi la montagna è più salutare del mare per una vacanza?

La prima cosa è oltre una certa quota il carico allergenico degli acari diminuisce nettamente. Sopra i 1500 metri gli acari sono molto meno concentrati quindi chi soffre da asma allergica ne trae beneficio più che al mare dove invece proliferano, essendo un ambiente umido.

L’asma si cura in montagna?
Molti centri di studio sull’asma sono in quota: all’estero, in Colorado, e in Italia, per esempio a Misurina: a quote elevate, sui 2000 metri, i bambini affetti da asma sono accolti in ambienti completamente privi da allergeni perenni. Al mare, invece, hanno beneficio i bambini che soffrono di allergie stagionali perché l’aria che arriva dal mare è priva di pollini. Ma la montagna fa bene per molte altre cose.

Quali? 
La climatoterapia montana è molto sfruttata in clinica pediatrica per i bambini anemici, nervosi, convalescenti, astenici. Si basa sulla “peplopausa”: una zona montana di 300 m circa ad un’altezza tra i 1200 e i 1800 m caratterizzata da una temperatura mite, un’umidità modesta e una buona intensità della radiazione solare. Il clima di montagna ha un’indicazione importante nelle malattie tubercolari del polmone, nell’asma bronchiale, negli stati anemici, perché favorisce l’emopoiesi, cioè la formazione del sangue, sull’attività tiroidea in quanto ha un’azione frenante.In generale la montagna è in grado di rilassare di più e i bambini (ma anche i genitori).

E per quanto riguarda le malattie bronchiali?
Se parliamo di malattie con produzione di catarro nelle alte vie, quindi rinosinusiti, allora il mare ha un vantaggio per via dello iodio che è in grado di rompere i ponti solfurici che tengono legate le proteine del catarro. Perciò è risaputo che quando il bimbo va al mare nei primi giorni peggiora, catarro e tosse aumentano. Queste malattie sono più frequenti d’inverno ed è questo il periodo in cui i bambini trarrebbero maggior beneficio da un soggiorno al mare.

Fino a che quota si possono portare i bambini?
Fino a 2000, 2500 metri non c’è alcun problema. Esempio banale: gli abitanti di Livigno che vengono a partorire a Sondrio, che è a 5-600 metri di quota, non devono progressivamente acclimatarsi per tornare a casa loro: il giorno delle dimissioni tornano a Livigno con il loro neonato. Questo esempio dovrebbe tranquillizzare tutti.
Alcune ricerche dicono che il 28% dei bambini che viaggiano a una altezza tra 1600 e 2800 m presenta dei disturbi simili a quelli del male di montagna, ma bisogna sapere che il 21% di bambini presenta gli stessi sintomi anche viaggiando a livello del mare: il disagio è dovuto a in realtà allo stress. Non si tratta comunque di cose gravi a queste quote, al massimo di qualche piccolo disagio che può però rovinare una vacanza.

Gli sbalzi altimetrici in funivia sono pericolosi?
Un buon consiglio è utilizzare metodi che mettono in moto la deglutizione, come lasciare il ciuccio o farli bere dal biberon in modo che riescano a riequilibrare la pressione endotimpanica. Anche la gomma da masticare è un rimedio semplice che permette di pompare aria nella tuba di Eustachio e quindi nella cavità timpanica, per evitare il dolore da sbalzo della pressione. Con l’auto la cosa è molto più graduale quindi la cosa è molto più difficile che si verifichi.

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