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Liguria, in arrivo 22 defibrillatori nei rifugi e nelle stazioni del CNSAS

Nei rifugi e nelle stazioni del CNSAS liguri sono in arrivo 22 defibrillatori semiautomatici, così è quanto è stato deciso dalla giunta regionale della Liguria nell’ambito del progetto regionale per l’ottimizzazione dell’assistenza sanitaria in emergenza nelle zone a ridotta accessibilità.

“Per la propria conformazione territoriale – ha commentato la vicepresidente e assessore regionale alla Salute Sonia Viale – la Liguria nelle zone interne presenza caratteristiche di scarsa accessibilità: dotare i principali punti di snodo dei percorsi escursionistici, da cui si calcola sia possibile il raggiungimento di un punto di primo intervento nel tempo massimo di un’ora, e i Comuni dell’entroterra di un defibrillatore potrà consentire un più rapido ed efficace soccorso a chi è colpito da arresto cardiaco”.

“È un progetto che aumenta la sicurezza – ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Edoardo Rixi – e la qualità della nostra offerta sull’outdoor. Molti dei rifugi che saranno dotati di defibrillatore si trovano sull’Alta Via dei Monti liguri che sappiamo essere molto attrattiva per gli amanti dell’escursionismo di tutto il mondo”.

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2 Commenti

  1. Ma io questa cosa dei defibrillatori non la capisco del tutto.
    Per carità, lodevole iniziativa, ma non è che uno si improvvisa medico e usa un defibrillatore con leggerezza. Credo ci voglia del personale abilitato e, se questo arriva con i soccorsi, suppongo sia già munito di tale strumento.
    Mi sembra come l’obbligo di avere pala, sonda e arva nello zaino quando si è fuori pista; il fatto di averli non implica automaticamente il saperli usare (non so quante volte ho visto gente con l’arva spento o non in modalità emissione e senza la minima idea di come effettuare la ricerca di un disperso).

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