Carlos Soria, atto secondo: il Dhaulagiri
KATHMANDU, Nepal – Carlos Soria è arrivato ieri al CB del Dhaulagiri dopo che lo scorso 1 maggio aveva raggiunto la vetta dell’Annapurna. Obiettivo: portarsi a casa il 13esimo 8000; poi mancherebbe solo lo Shisha Pangma, che a detta dell’alpinista, in caso di successo sulla Montagna Bianca, è già in programma per la prossima primavera.
“Il tempo non è dalla nostra parte, ma ci proveremo” ha detto Carlos Soria, aggiungendo: “Il Dhaulagiri è una montagna molto complicata. È più facile tecnicamente dell’Annapurna, ma è molto pericolosa per le valanghe. Quest’anno sembra che non abbia nevicato molto, questo diminuisce il rischio, ma nelle ultime settimane non sta facendo bel tempo”. In effetti nonostante oggi il campo base sia piuttosto assolato, le previsioni meteo danno neve già a partire da domani.
A tentare la salita dell Dhaulagiri assieme a Soria, che è la quinta volta che tenta di raggiungere la cima, ci saranno altri alpinisti che come lui arrivano direttamente dalla vetta dell’Annapurna: il bulgaro Atanas Skatov e la squadra composta da Chris Burke, Matt Du Puy e Lakpa Sherpa.
Per quanto riguarda la logistica gli spagnoli si sono portati avanti grazie ad una squadra di sherpa che era già al lavoro sulla Montagna Bianca mentre la spedizione era impegnata sull’Annapurna. I primi due campi sono infatti già stati installati, campo 1 a 5900 mt e campo 2 a 6500 mt. Ad attrezzare la via fino a campo 3 (7400 mt) ci sta invece pensando la spedizione inglese Dhaulagiri Medical Research Expedition.
Il tentativo potrebbe arrivare a metà maggio, meteo permettendo.