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Good morning Trento!

TRENTO – È proprio una bella città e si merita le 64 edizioni di Film Festival, che rappresentano una lunga storia di cultura, sport, coraggio, arte e umanità varia che si incontra. Un patrimonio inestimabile dell’amore dell’uomo per le montagne.

Oggi è stato nominato il vincitore di quest’anno, La Montagne Magique, a cui gli auguriamo ulteriore successo ed ai produttori nuovi buoni film.

Pubblico attento ed appassionato in queste giornate trentine piene di sole e luce nelle piazze, ma anche di immagini, colori e pensieri oltre che emozioni nel buio delle sale di proiezione. Difficile invece orientarsi nella logica dell’informazione, alla quale francamente è stato dedicata qualche trascuratezza organizzativa. Niente foto o filmati con la sollecitudine necessaria ad una pronta pubblicazione dei commenti delle notizie, mancanza di disponibilità di accessi alle serate, nessuna registrazione di queste, così per vedere e sentire, almeno in differita, quello a cui è stato impedito di partecipare dal vivo per poterne scrivere. In verità poca cosa di cui lamentarsi.

Mi è parso invece d’aver visto pochi alpinisti in giro, se non quelli della forte e storica cerchia trentina, poche facce e “mani dure”, avrebbe detto il grande trentino Rolly Marchi, internazionali.

Ma il Film Festival va.

IMG_7282Ieri sera ci siamo goduti la buona idea di chiedere ai Ragni di Lecco nel 70esimo anniversario della fondazione di raccontate la loro “importante storia”. Un racconto che ha visto protagonisti tre giovani realtà dell’alpinismo nostrano e lecchese in particolare.

Al Teatro Sociale di Trento, Matteo Della Bordella, oltre alle sue bellissime e dure salite patagoniche e sulle torri del Karakorum, ha anche raccontato l’indimenticabile Casimiro Ferrari; Luca Schiera e Matteo De Zaiacomo, due tra i più forti esponenti delle nuove generazioni di alpinisti italiani, hanno avuto invece il compito di ricordare Carlo Mauri e Riccardo Cassin. La serata condotta da Fabio Palma, presidente dei Ragni, ha ben raccontato il rapporto di profonda vicinanza e stima generazionale, pur nelle ovvie differenza tecniche e di approccio anche culturale alla montagna e alle pareti.

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Un commento

  1. Venerdi sera c’erano i Ragni ma anche Elio e Larcher. Grande serata, con video bellissimi, grande anche quella di Messner e Schakleton. Poco alpinismo nei film selezionati, molti dei quali di una noia mortale. Per forza non vengono gli alpinisti

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