Alpinismo

Coreani sul Batura II: Moro cambia meta

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ISLAMABAD, Pakistan — Brutta sorpresa al campo base del Batura II, montagna di 7.762 metri sulla quale Simone Moro ed Hervè Barmasse volevano mettere a segno la prima salita. I due alpinisti, giunti al campo base, hanno trovato davanti a loro una spedizione coreana che sta già scalando la montagna e nei prossimi giorni tenterà la vetta. "Ora – scrive Moro – dovremo cambiare obiettivo".

Nei giorni scorsi, Moro e Barmasse sono saliti in vetta al Batokshi Peak, montagna di 6050 metri che si trova proprio di fronte al Batura II. E proprio da lassù hanno intravisto i coreani muoversi vicino alla vetta della montagna che avevano scelto come obiettivo della loro spedizione.
 
"Mentre ammiravamo il panorama dalla vetta del Batokshi – racconta Moro – abbiamo notato, sul Batura II, uno squadrone di alpinisti divisi e distanziati per gruppi che stavano salando verso i 7000 metri lungo lo stesso identico itinerario (l’unico sicuro) che avremmo voluto seguire noi nei giorni successivi".
 
Una sorpresa amara e inaspettata, che ha colto i due alpinisti italiani in contropiede. Immediata la ricerca di informazioni su questa spedizione, che sulla carta, al momento della partenza, non risultava affatto.
 
"Sono venuto a sapere – racconta Moro – che sono circa una dozzina di alpinisti, con 4 portatori d’alta quota, che usano corde fisse e che lavorano lassù da settimane operando in rotazione continua di uomini e mezzi. Uno stile pesante, dunque, scelto senza troppe remore pur di conquistare la cima. Tutto il contrario di quello che volevamo fare io ed Hervè, convinti di usare uno stile pulito, leggerissimo, non invasivo".
 
"Per questo motivo – prosegue l’alpinista bergamasco – non mi interessa condividere la salita con loro. Non voglio nemmeno fare gare in alta quota nè cadere nell’idiozia del primato a tutti i costi. Per cui, anche se il desiderio di salire l’inviolato Batura II è grande, lascio a loro il tentativo di vetta visto che sono arrivati prima. Io preferisco guardarmi attorno e cambiare programma mettendo il “come” davanti al “che cosa” scalare. Qua attorno ci sono un sacco di montagne inviolate. Non sarà difficile scegliere. Nei prossimi giorni vi mostrerò la nostra nuova meta".
 
Oltre a pensare alla nuova meta della spedizione, il pensiero dei due alpinisti, nei giorni scorsi, è volato al Nanga Parbat dove è scomparso Karl Unterkircher. Moro e Barmasse sono stati fra i primi a farsi vivi dopo la tragica scomparsa dell’amico e ad offrire il loro appoggio ad Agostino da Polenza per l’eventuale missione di supporto a Walter Nones e Simon Kehrer, ancora impegnati sulla montagna.
 
 
Sara Sottocornola

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