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Verso l’Aconcagua, racconti di viaggio di un alpinista solitario

Aconcagua il ghiacciaio dei polacchi (Photo (Magnus Manske wikipedia commons)
Aconcagua il ghiacciaio dei polacchi (Photo (Magnus Manske wikipedia commons)

MENDOZA, Argentina — Mendoza, poi Los Penitentes, punto di partenza del trekking al campo di Plaza Argentina che dà accesso al lato Nord Est dell’Aconcagua dove si trova il ghiacciaio dei polacchi. E’ questo il viaggio che sta affrontando da solo il nostro lettore M.: il suo obiettivo è quello di scalare la montagna più alta del Sudamerica seguendo la “via dei polacchi”. Di seguito vi proponiamo i primi due report in cui l’italiano racconta avventure e disavventure ai suoi amici, alla sua famiglia e a tutti gli alpinisti non professionisti che come lui vorrebbero realizzare il sogno di una spedizione in solitaria. Gli altri ce li invierà di tanto in tanto direttamente dal campo base dove dovrebbe arrivare proprio oggi.

18 Dicembre

“Sono a Mendoza in agenzia, aspetto di partire nel pomeriggio per Los Penitentes, punto di partenza del trekking al campo base di Plaza Argentina che da accesso al lato nord est dove c’e’ il ghiacciaio dei polacchi.

Qui a Mendoza si schiatta di caldo e anche sulle Ande è bello, ma lassù le temperature sono parecchio basse e il vento complica tutto. Fra sabato e domenica lo zero termico che è comunque intorno ai 4000 metri (basso) scenderà ancora a 3050 metri e in cima prevedono – 31° che con i 100 km/h di vento previsti su mountain-forecast.com diventa – 54° percepiti. Allora, se continua così prendo baracca e burattini e torno in Cile a surfare e mi tolgo il pensiero di tutto quanto. Però dai diciamolo: è anche figo tirarsela un po’ che si fa una cosa estrema no? Se no che cavolo ci sono venuto a fare fin qui in Argentina a caccia di alta quota se poi vai su in cima a 15 gradi? Troppo facile…Prima è figo dirlo, poi quando ci sei dentro diventa un tormento e ti chiedi cosa ci fai li e non ne puoi più, poi diventa di nuovo figo raccontarlo…e non vedi l’ ora che ricominci la prossima..

Comunque: dato che “l’ottimismo è il profumo della vita” cercherò di pazientare e aspettare condizioni migliori. In effetti sembra che fra le opzioni a cui avevo pensato quella dell’ “assedio” prevarrà sulle altre. Ci si anima di forza e coraggio e dopo aver allestito campo 1 e campo 2 e aver zavorrato le tende sperando non volino via si torna al CB e si aspettano i 2-3 giorni giusti x provare a salire. Stamattina nella spesa generale ho pensato a questo e ho svaligiato il supermercato di ogni ben di Dio. Penso a quel povero mulo che mi accompagnerà fino al campo base e mi sento un po’ responsabile. Fra tutto supero i 60kg di roba…Non è proprio cosi facile pensare a tutto da solo senza dimenticare nulla. Di solito ti confronti con soci e compagni di viaggio su tutto: cosa portiamo, quanto ne portiamo, hai preso questo, hai preso quello, ricordati l’altro, quante cartucce di gas, tonno o sardine, zucchero o miele, carta igienica o scottex….Così da soli è tutto più facile come gusti, ma molto più impegnativo mentalmente. Sai che qualcosa te lo stai dimenticando e che ti verrà in mente solo la prima sera al campo 2 e che qualcos’altro che hai dato per scontato di trovare lassù non ci sarà… e allora bisognerà ingegnarsi a risolvere con quello che hai e a far quadrare le cose uguale anche a 5000 metri. Ecco il bello è anche questo: andare a dormire al C1 contenti di aver trovato il modo di accendere il fornello senza accendino, o forse tornare al campo base la mattina dopo, incazzati come delle bestie per aver saltato cena e colazione perché non ci si è riusciti… ma tanto è tutto allenamento e poi alla fine torna utile anche quello e ti accorgi che avevi lasciato giù anche i ramponi che erano indispensabili per la salita. Daii, ai problemi ci penserò quando arriveranno.

Secondo il programma, per posticipare di almeno un giorno la salita al CB ed evitare i giorni più freddi avrei dovuto dormire ancora qui ma preferisco salire a Los Penitentes e rimanere due giorni là e iniziare a gironzolare per i monti che qui a Mendoza nel casino.

20 Dicembre

“Finalmente si inizia il viaggio vero: stamattina parto col mulo da Los Penitentes per 3 giorni di trekking fino al campo base di Plaza Argentina. ‪In effetti dovevo essere io il mio mulo e il “cowboy” che lo gestisce ma i muli saranno 6 perchè con noi c’è l’approvvigionamento di cibo della mia agenzia Inka Expediciones per il campo base. Quindi farò parte di una carovana importante, e soprattutto non morirò di fame…‪

Stamattina, dopo una notte problematica con lo stomaco mi sono svegliato con la dissenteria… primo problemino: la dissenteria ti affatica fisicamente naturalmente e soprattutto ti toglie liquidi che in quota sono molto importanti per favorire un buon acclimatamento. In pratica, senza stare a spiegare più di tanto, più bevi meglio è perchè in quota si perdono molti liquidi anche solo respirando. ‪I motivi potrebbero essere un paio: un colpo di freddo per il ventone di ieri durante la salita a una cima di 4220 metri qui vicino, oppure il cibo. Dato che non posso neanche lontanamente pensare e ammettere che un “fenomeno” di vero alpinista come me possa patire un po’ di vento e freddo mentre si prepara a provare un quasi 7000, è stato deciso all’unanimità che il motivo è il cibo…

‪La prima regola durante una spedizione è stare attenti a cosa si mangia cercando di evitare cibi freschi e schifezze. E cosa ho mangiato io ieri sera? Pollo e insalata fresca e un bel flan di dubbia provenienza. Ben mi sta! Prossima volta imparo. Forse… A dire il vero le altre volte ho sempre commesso lo stesso errore partendo nella stessa situazione e alla fine è andata bene, quindi prendiamolo come un buon segno! ‪Comunque, fra un po’ si parte: la prima tappa è Pampa de Lenas 4-5 ore di trekking facile e la seconda Casa de Pietra altre 5-6 ore, per poi lunedì arrivare al Campo Base di Plaza Argentina. Il “fenomeno” qui voleva unire le prime due tappe in una sola e ridurre i tempi sciroppandosi 35 km in un giorno: se tutti lo fanno in due io posso farlo in un giorno… poi dopo mi è venuta in mente la seconda regola in quota (la prima me la ero già fumata): sforzarsi di andare piano.

E così ho rivisto i piani anche in vista del freddo e brutto previsto per questi giorni e parto e arrivo con calma così magari riesco anche a fare qualche foto e a trovare le medicine che sono imbustate e imballate nella sacca nel sottoscala blindato dell’ agenzia pronte a essere caricate sul mulo…‪Ieri in quota alla fine la temperatura non era così fredda. Il vento a volte cercava di tirarti per terra ma sembra che da lunedì le cose migliorino quindi andiamo avanti a essere ottimisti. ‪Prossimo aggiornamento dal CB.”

M.

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