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Macroregione alpina, il Presidente delle Guide Lombardia: la professione di Guida esempio di cooperazione transalpina

Le Alpi (foto Pascal Reusch Wikipedia commons)
Le Alpi (foto Pascal Reusch Wikipedia commons)

MILANO — “Le Alpi non sono barriera tra popoli ma motivo d’incontro per comuni obiettivi ed esigenze. La professione di Guida Alpina, con il suo standard formativo basato su una piattaforma condivisa a livello internazionale dal 1965 (UIAGM), può essere già ora esempio concreto di questo concetto, così come il popolo Walser ne fu espressione naturale mille anni fa”. Questo il commento di Luca Biagini, presidente delle Guide alpine della Lombardia, in merito ai temi discussi in questi giorni a Milano alla conferenza di Eusalp, che ha delineato la bozza del Piano di azione della Macroregione alpina, focalizzandosi sullo sviluppo economico, i trasporti e l’ambiente.

La Conferenza internazionale, organizzata congiuntamente dalla Commissione Europea, la Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea e Regione Lombardia, si è svolta a Milano l’1 e il 2 dicembre. Vi hanno partecipato gli Stakeholder della Strategia dell’unione europea per la Macroregione Alpina (EUSALP): circa 1000 delegati di 7 Stati (Italia, Francia, Germania, Austria, Slovenia, Svizzera e Liechtenstein) e 48 Regioni tra cui Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Scopo del vertice è stato quello di delineare la bozza del Piano di azione che punta su sviluppo economico, trasporti e ambiente. La bozza sarà ora trasmessa alla Commissione europea per essere approvata entro giugno 2015.

“Durante la Conferenza degli Stakeholder – ha commentato Luca Biagini Presidente delle Guide alpine della Lombardia – Bernard Soulage, Presidente dell’intergruppo Macroregione Alpina al Comitato delle Regioni, Vice-presidente del Consiglio regionale di Rhone-Alpes ha fatto continui riferimenti agli alpinisti e alle Guide alpine, sino a menzionare Reinhold Messner ed Ueli Steck. C’è davvero qualcosa di forte e profondo nella nostra attività se colpisce a tal punto l’immaginario anche del non praticante”.

E del resto, sottolinea Biagini, la figura della Guida alpina, i cui standard formativi sono uniformati a livello sovranazionale, ben rappresenta il modello di condivisione a cui la Macroregione alpina vorrebbe tendere.

“Le peculiarità che caratterizzano la professione di Guida alpina oggi – ha spiegato Biagini – derivano dal fatto che storicamente le Guide alpine francesi, italiane, svizzere ed austriache, a furia di incontrarsi, proprio durante lo svolgimento del loro lavoro, sulla cima delle montagne o nei rifugi, si sono accorte di avere gli stessi bisogni. E quindi hanno deciso di condividere queste esigenze per stilare una piattaforma formativa comune. Un movimento che in origine è nato dal basso, determinato dall’ambiente e che da questo trae la sua forza. Le Alpi non sono barriera tra popoli ma motivo d’incontro per comuni obiettivi ed esigenze. Per questo la professione di Guida alpina può essere già ora esempio concreto di questo concetto, così come il popolo Walser ne fu espressione naturale mille anni fa”.

 

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