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Collezionisti di montagne, libro e mostra per 140 anni del Museo della Montagna

Il manifesto dell'evento (Photo courtesy of Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi)
Il manifesto dell’evento (Photo courtesy of Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi)

TORINO — Inizieranno questa sera i festeggiamenti per i 140 anni di attività del Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi di Torino. Alle 18 saranno presentati un libro e una mostra, entrambi intitolati “Collezionisti di montagne”, che raccolgono le tappe significative della lunga e articolata attività della struttura dedicata alle terre alte.

Il Museo nato a Torino nel 1874, per oltre un secolo ha mantenuto una fisionomia unitaria concentrata sulle sale espositive. L’incremento delle collezioni ha fatto in modo che, prima lentamente e poi con maggiore decisione, la struttura abbia iniziato a crescere e ad articolarsi. Questo ha portato nel 2003 alla creazione dell’Area Documentazione e nel 2005, dopo una ristrutturazione e un riallestimento generale, all’apertura della nuova Area Espositiva e dell’Area Incontri. Oggi il Museo si compone quindi di tre realtà diverse ma complementari e di un’ampia attività.

Con il tempo, il Museo Nazionale della Montagna – e lo si capisce bene scorrendo le pagine del libro Collezionisti di montagne che sarà presentato questa sera – si è trasformato in una sorta di luogo dell’anima per tutti gli appassionati delle terre alte. E oggi è diventato anche il posto più adatto per studiare e conoscere l’incredibile vicenda dell’alpinismo italiano, per avvicinare le sue radici culturali, le sue imprese sulle grandi montagne. Ma anche il cammino del cinema “di montagna”, ancora poco noto al di fuori della cerchia degli specialisti e degli studiosi, e i manifesti pubblicitari e cinematografici (oggi fotografici, ma un tempo realizzati da cartellonisti di fama). Ma sono ancora molti altri gli ambiti in cui il Museo ha lavorato.

Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi (Photo courtesy of Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi - Pagina Facebook)
Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi (Photo courtesy of Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi – Pagina Facebook)

Il libro aiuta davvero a orientarsi tra i misteri e gli aspetti meno noti delle montagne. “Collezionisti di montagne” – curato da Aldo Audisio e Veronica Lisino – è l’ultimo volume nato dal lavoro del Museo Nazionale della Montagna, frutto di una collaborazione con Priuli & Verlucca. Il volume non racconta solo la storia del Museo, che quest’anno compie centoquarant’anni di vita, e tanto meno mira all’autocelebrazione. È molto di più di un semplice catalogo illustrato: è una guida inusuale, una sorta di mappa approfondita, indispensabile per districarsi nell’immenso giacimento culturale raccolto sulla sommità del Monte dei Cappuccini. I differenti capitoli del volume, oltre a un viaggio nei singoli ambiti di interesse, permettono di farsi un’idea precisa del materiale presente, del tipo di oggetti conservati, dei lavori condotti in tanti anni di ricerche per valorizzare il materiale inventariato e catalogato.

Idea che è riproposta anche dall’omonima esposizione “Collezionisti di montagne”. L’idea di questa mostra, curata da Marco Ribetti, con l’apporto scenografico di Mario Scarzella, nasce dalla consapevolezza del possedere un grande patrimonio raccolto in 140 anni, che è chiuso nei depositi e negli archivi solo per mancanza di spazio, non perché meno interessante di quello nelle sale. Quanti visitatori hanno accompagnato i loro figli nel vecchio Museo a vedere gli animali delle nostre montagne? O i modelli di rifugio? E quanti hanno mai visto gli sci del più grande ripidista italiano, Stefano De Benedetti o quelli del suo precursore Nino Viale, usati nel 1975 sulla Nord del Monviso? O ancora quelli da telemark usati da Giorgio Daidola per scendere lo Shisha Pangma o quelli da fondo di Emanuela Di Centa a Lillehammer 1994? O altri materiali usati da grandi alpinisti? Da questa sera fino fino al 26 aprile 2015 si avrà la possibilità di farlo.

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