AlpinismoAlta quota

Record al Manaslu, Andrzej Bargiel sale e scende in 21 ore e 14 minuti

Andrzej Bargiel (Photo Marcin Kin andrzejbargiel.com)
Andrzej Bargiel (Photo Marcin Kin andrzejbargiel.com)

KATHMANDU, Nepal — E’ salito in cima al Manaslu senza ossigeno ed è sceso per lo più sciando in 21 ore e 14 minuti totali. E’ il nuovo record fatto segnare dal giovane e forte alpinista polacco Andrzej Bargiel il 25 settembre scorso. Il primato batte quello di Benedikt Böhm che nel 2012 aveva impiegato 23 ore e 30 minuti.

L’impresa del 26enne polacco si è compiuta quasi nelle stesse ore in cui la valanga si abbatteva sulla spedizione di Benedikt Böhm allo Shisha Pangma, il tragico evento che ha provocato la morte dei suoi compagni Andrea Zambaldi e Sebastian Haag. Una coincidenza amara, anche perché la salita al Manaslu del 2012, nella quale Böhm segnava il record di salita e discesa dell’8000 era stata effettuata anche quella insieme all’amico di sempre, Haag, che quella volta si era fermato 150 metri sotto la cima.

Andrzej Bargiel è partito per la cima il 24 settembre sera alle 10. Come si legge sul suo sito, l’idea era quella di non fermarsi fino a campo 3, ma la pioggia lo ha costretto a una pausa a campo 1 per cambiarsi i vestiti. Poco male ad ogni modo, visto che in 4 ore e mezza dalla partenza dal base era comunque al terzo campo (posto a 6800 metri, quindi 2000 metri più su del campo base). Lì lo attendevano il fratello Grzegorz Bargiel e il compagno di spedizione Darek Załuski, saliti il giorno prima.

Manaslu (Photo Marcin KinAndrzej Bargiel (Photo Marcin Kin andrzejbargiel.com)
Manaslu (Photo Marcin KinAndrzej Bargiel (Photo Marcin Kin andrzejbargiel.com)

Un’ora di riposo al campo 3 e poi Andrzej Bargiel ha ripreso la salita, direttamente fino alla cima dove è arrivato alle 12:06 da solo, visto che i suoi due compagni sono tornati indietro prima della vetta del Manaslu, 8.163 metri. “Ha impiegato 14 ore e 6 minuti ad andare in cima – si legge sul sito della spedizione -! E’ il nuovo record di scalata della montagna!”. Böhm era arrivato in cima in circa 15 ore.

“Abbiamo scalato fino a campo 4 l’uno dietro l’altro – racconta Bargiel, riferendosi al fratello -. E’ stato il momento più bello della battaglia. Io e mio fratello, insieme, a scalare una delle montagne più alte della terra. Il sole stava sorgendo e noi continuavamo a camminare spalla a spalla, l’uno affianco all’altro, sempre più vicini alla cima. Ripenso alla mia giovinezza, a quando Grzegorz mi ha introdotto al mondo dell’alpinismo. Avremmo trascorso tutto il tempo che avevamo insieme nei Monti Tatra!”.

I suoi piani erano di scendere continuativamente con gli sci, dalla cima al campo base. La nebbia e le condizioni avverse lo hanno costretto però a toglierli a 6500 metri e a camminare fino a campo 1. È infine arrivato al base dopo 21 ore e 14 minuti dalla partenza.

Bargiel, 26 anni, non è nuovo ad imprese di questo tipo. Ha in curriculum diverse spedizioni sugli 8000, tra cui la partecipazione all’invernale al Broad Peak organizzata da   . Dopo il Manaslu l’alpinista voleva scalare il Cho Oyu, per il quale però non aveva preso ancora il permesso che gli sarebbe stato negato dal governo cinese. Come si legge sulla sua pagina Facebook pertanto, avrebbe rinunciato al secondo ottomila e avrebbe fatto rientro in Polonia giovedì scorso.

Photo Marcin Kin – andrzejbargiel.com

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Un commento

  1. si può dire..e chissenefrega?
    Basta con questi “record” del cavolo che servono solo a dare qualche notorietà a chi li fa per poco tempo e a dare cattivi esempi agli altri (finchè qualcuno non ci resta secco).

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