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Orsa Daniza, cuccioli a rischio. Intervista a Sandro Lovari: se si devono eliminare le orse protettive, allora sono tutte

Telenarcosi (Photo courtesy provincia Trento)
Telenarcosi (Photo courtesy provincia Trento)

SIENA — “Prima di definire aggressiva un’orsa con piccoli di pochi mesi ce ne vuole. E’ solo una madre che ha difeso i propri cuccioli e non l’ha nemmeno fatto fino in fondo, altrimenti il disturbatore non se la sarebbe cavata”. Parla così Sandro Lovari, docente e ricercatore dell’Università di Siena esperto di grandi mammiferi (celebri sono i suoi studi sui leopardi delle nevi), che abbiamo intervistato in merito alla morte dell’orsa Daniza in Trentino. Gli abbiamo chiesto, in particolare, come funziona la telenarcosi, e se i piccoli di Daniza hanno effettivamente possibilità di sopravvivenza: “così piccoli, forse allo zoo. ancora non sanno dove svernare e dove cibarsi” è stata la triste risposta.

Professore, innanzitutto un chiarimento. La telenarcosi è pericolosa?
Quando si anestetizza un animale selvatico – ma lo stesso vale anche per un uomo – c’è sempre un certo margine di rischio, che sicuramente diminuisce se si hanno le dovute cure, ma non si riesce mai a eliminare completamente. Una piccola percentuale di casi di mortalità con la telenarcosi o altri metodi per sedare c’è sempre: puo essere del 15% se chi esegue l’operazione non è competente o non presta particolare attenzione o scendere al 2% se invece chi effettua l’operazione sa cosa fare. Per gli orsi bruni la pratica è consolidtata. Ormai sono 40 anni che bilogi e veterinari li sedano in natura, c’è un’esperienza a livello di farmaci e di come agire che dovrebbe – se la persona è competente – ridurre al minimo questo rischio. Però ridurre non vuol dire eliminare.

Chi opera la telenarcosi?
In Italia c’è una normativa secondo cui solamente i veterinari possono utilizzare per queste operazioni materiali e farmaci necessari. Secondo me è discutibile: in numerosi paesi esteri anche biologi o guardiaparco possono farlo magari seguendo un corso di abilitazione. In Italia è così perchè tra queste sostanze c’è per esempio la ketamina, che è una droga potenziale, tant’è vero che in Gran Bretagna sta esplodendo come stupefacente. Quindi viene inclusa tra i farmaci delicati che possono essere usati solo da veterinari e medici.

Come funziona?
Nella telenarcosi il sedativo va dosato in base al peso dell’animale che viene stimato a distanza e chiaramente se si esagera c’è il rischio di provocare qualche effetto, che dipende da dove va agire il farmaco: può essere un collasso cardiovascolare, un arresto respiratorio. Comunque l’animale dopo essere stato colpito, non si addormenta tranquillo. Con qualche farmaco cade in uno stato simile a una trance, percepisce ancora rumori e i colori, però in modo non coordinato. Si deve attendere un po’ affinchè il farmaco compia la sua azione e poi avvicinarsi. Ci sono comunque tantissime pubblicazioni internazionali su queste pratiche, che vengono continuamente aggiornate.

La morte di Daniza durante la telenarcosi può quindi essere stato un caso?
Non mi sento di dare opinioni, e non essendo stato presente non mi sentirei nemmeno di accusare nessuno. Poteva essere un animale col cuore debole, che ha avuto una reazione avversa all’antidoto qualcosa del genere, ci possono essere molte cause diverse.

La telenarcosi è un procedimento frequente o usato solo in casi eccezionali?
E’ molto molto usato, soprattutto all’estero. All’inizio degli anni ’90 in Italia non c’era nessuno se non una persona che aveva sedato solo 5-6 orsi ed era considerato un esperto. Negli stessi anni andai in Canada per motivi di ricerca e ricordo che il tecnico del paese – una minuscola cittadina delle montagne rocciose – in media ogni anno catturava ben 30 orsi bruni e 80 orsi neri. Erano due operatori e nessuno era veterinario, ma semplici impiegati del servizio caccia e pesca. Avevano una discarica evidentemente attraente per gli orsi, che si aggiravano lì e potenzialmente erano pericolosi.

Sandro Lovari
Sandro Lovari

Da esperto di grandi mammiferi, secondo lei era necessaria la cattura?
E’ una domanda delicata. Premettendo che tutto ciò che so su questo evento l’ho appreso dai mass media, che non hanno dato molti dettagli, la prima domanda che mi faccio è: è vero che quest’orsa ha “attaccato” qualcuno? Un’orsa con due piccoli, così giovani, è molto protettiva verso di essi. Se mi capitasse di incontrare un’orsa con due piccoli sarei contentissimo, ma mi allontanerei di almeno 150 metri, prenderei il binocolo e mi metterei a guardare da lontano. Se uno resta relativamente vicino e si fa pure vedere, è molto possibile che l’orsa faccia una breve carica per allontanare l’intruso. Io non so come siano andati i fatti, però se la persona vedendo arrivare l’orsa si è girata di scatto e fuggendo è caduta ferendosi un ginocchio, non è mica colpa dell’orso. Qualunque orsa – ma vorrei dire qualunque femmina – se pensa che i propri piccoli siano minacciati, reagisce per proteggerli. La madre protettiva trasmette più geni alle generazioni successive rispetto a madri che non si curano dei propri piccoli. Quindi tutte le orse sono particolarmente suscettibili, possono minacciare un disturbatore e anche essere potenzialmente pericolose.

Insomma è una cosa da mettere in conto se ci sono orsi nell’ambiente?
Certamente.
Il punto su cui dibattere è proprio questo: prima di attribuire un’aggressività ad un’orsa con piccoli di pochi mesi e dire che è particolarmente aggressiva, ce ne vuole. E’ solo una madre che ha difeso i propri piccoli. Non credo che li abbia nemmeno difesi in modo completo perchè se avesse acchiappato il disturbatore non se la sarebbe cavata con una ferita a un ginocchio. Quindi deduco che abbia fatto un “display di dominanza”, cioè un comportamento intimidatorio, un attacco però non portato a fondo. Qualunque orsa lo può fare.

I cuccioli di 7 mesi sono rimasti orfani. E’ vero che sono abbastanza grandi per sopravvivere?
Allo zoo, sì. Un orso di 7 mesi ancora non sa dove andare a svernare, se viene attaccato da un orso maschio ha ben poche probabilità di sopravvivere, rischia di diventare problematico perchè non avendo la guida della madre può andare a mangiare nei depositi di immondizia avvicinandosi ai paesi. Secondo me grandi probabilità di sopravvivenza non ce l’hanno. Ma spero di sbagliarmi.

In sintesi, cosa pensa degli orsi in Trentino?
Bisognerebbe che gli organi preposti si domandassero se già all’origine questa volontà di ricostruire una popolazione di orsi in Trentino fosse realistica o no. Il Trentino è pieno di meleti, alveari e turisti. Un’orsa che allatta in media ha bisogno di 40 kg di cibo ogni giorno. Un’orso in media ha bisogno 15-20 kg di cibo ogni giorno. Nel parco nazionale d’abruzzo hanno grossi problemi di sopravvivenza. La decisione non è stata presa alla leggera, poi c’è chi la pensa in un modo e chi in un altro. Sicuramente nella gestione si intersecano aspetti naturalistici e aspetti umani: è una mistura difficile da controllare. Ad esempio può darsi che l’ordinanza fosse dovuta alla volontà di placare gli animi o tranquillizzare i turisti pur sapendo che è un comportamento normle per l’orso… quindi essere tutto un grosso errore. Ma posso fare solo ipotesi.

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4 Commenti

  1. Continuerò ad andare in Trentino, è una regione splendida e frequento abitualmente le zone frequentate dagli orsi senza però incontrarli.
    Mi sono trovato spesso faccia a faccia con selvatici di grossa taglia e non ho mai avuto timore alcuno, e per timore intendo dire paura di essere attaccato!
    Ricordo una volta di essermi improvvisamente trovato a pochi metri da un branco di cinghiali, in presenza di numerossissimi piccoli (una vera e propria nursery!).
    Non solo non mi hanno attaccato ma, si sono spostati di qualche metro affinchè io potessi progedire, femmine guardinghe, mi sono fermato, sono rimasto immobile fino al momento opportuno poi, mi sono mosso con cautela cercando di evitare la direzione diretta verso il loro territorio e al mio passaggio sono ritornate al loro nido.
    Stiamo parlando di 14-15 femmine, 30-40 piccoli di verie età e alcuni maschi.
    I cacciatori ne hanno da raccontare di ben diverse! Evidentemente gli animali comprendono e agiscono di conseguenza! Niente BALLE!

  2. Sono un trentino ma da come è stata gestita male la cosa mi auguro che si possa trovare una soluzione anche per gli altri orsi che rimangono…troppo comodo per tutti prima volerli e poi eliminarli…a questo punto c’è da pensare che sia solo per sfruttare il turismo…un arma a doppio taglio però da come si è visto!

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