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Torino 2006, cala il sipario sulle Olimpiadi

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TORINO — “Passion lives here”, lo slogan di Torino 2006 campeggia ancora in rosso sui muri degli impianti e dello stadio olimpico. Alla fine la passione ha vinto. La città ha vinto. E il podio più alto se l’è aggiudicato proprio Torino.

Sedici giorni di Olimpiadi per 84 medaglie d’oro. Enrico Fabris, Giorgio di Centa, i loro compagni dell’inseguimento del pattinaggio e della staffetta del fondo, Sanfratello, Anesi, Donagrandi, Piller Cottrer, Valbusa, Zorzi, lo slittinista Armin Zoeggeler sono gli eroi azzurri.
 
Mentre gli staffettisti del fondo sono quelli che hanno raccolto una delle medaglie più emozionanti con uno Zorzi tanto solitario all’arrivo da poter fare il suo show. Fermo, a pochi metri dalla fine, chiede il silenzio dei tifosi bordo-pista, “zitti tutti parla Zorzi”. E ci racconta una grande
vittoria.
 
Fabris è per gli azzurri l’uomo dei Giochi. Due ori e un bronzo lo mettono al top di un medagliere che l’Italia, all’inizio, sembrava soltanto poter sperare. Di Centa ha il privilegio che tocca a pochi di ricevere il suo oro al centro di uno stadio che aspetta il tripudio finale.
 
Lo sci alpino italiano, invece, ha deluso. Per la prima volta dopo decenni, il nostro Paese non ha raggiunto alcun podio. Nemmeno quello previsto di Giorgio Rocca, caduto nello slalom. Mentre un’altra piccola delusione arriva da Carolina Kostner. Solo nona nel pattinaggio artistico. 
 
Ma al di là dell’oro, sono molto numerose le vittorie italiane di questi Giochi. Vince Gerda Weissensteiner, segna la storia la 4×5 Km a Pragelato, medaglia d’addio di una grande come Gabriella Paruzzi. Sarebbe una galleria lunga, lunghissima, di nomi di personaggi e di atleti che la sciano il segno sui Giochi di Torino 2006. 
 
Tutto sommato il nono posto dell’Italia nel medagliere generale ci sta. Il primato assoluto è andato alla Germania con 29 medaglie, seguita dagli Stati Uniti e dall’Austria rispettivamente con 25 e 23 medaglie. 

Elisa Lonini

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