FotoIce climbing

Arrampicata su ghiaccio, Korra Pesce e Jeff Mercier sulla Colata del Pordoi

Sulla colata del Sass Pordoi (korrapesce.blogspot.it)
Sulla colata del Sass Pordoi (korrapesce.blogspot.it)

CANAZEI, Trento — Una colata di ghiaccio sulla parete Ovest del Sass Pordoi, celebre montagna di 2952 metri in Val di Fassa. L’hanno salita, a quanto pare per la prima volta, il 3 e il 4 dicembre Corrado Korra Pesce e Jeff Mercier. La loro via si chiama “Ghost Dog”, in onore di un cagnolino che è andato a morire sotto la loro auto mentre viaggiavano da Chamonix verso il Trentino. Di seguito il racconto e le belle immagine della loro salita: il “battesimo di ghiaccio” in Dolomiti per Korra Pesce.

“Le Dolomiti, bisognerà pure iniziare ad andarci un giorno, allora, prima di prendere legnate sulle leggendarie salite di roccia perché non abituarsi su un terreno dove in teoria siamo avvantaggiati? Un immagine sulla webcam del Sassolungo ci mette decisamente quella fame interiore che ci spinge ad oltrepassare ogni ostacolo, alla fine di ostacoli ne avremo passati un certo numero. Molto carichi ci svegliamo 4ore dopo per recarci ai piedi del Sassolungo. La nostra linea é li di fronte a noi e restiamo in silenzio fino a che Jeff spezza il ghiaccio. Bella é bella, ma non é per nulla in condizione. Di ritorno in val di Fassa non troviamo di meglio per occuparci che fare festa con i simpatici locali, inutile dire che in questa regione l’acqua serve solo per alimentare cannoni a neve e qualche cascata di ghiaccio. Come per gli alpinisti dell’Est l’alcool servirà per accettare i rischi e le sofferenze del nostro piano B tentare la colata di ghiaccio sulla Ovest del Sass Pordoi una linea che ci é stata indicata come incompiuta.

Decidiamo di dare un’occhiata per capire un po che strategia adottare, saliamo lungo la via Fedele per 150mt lasciamo il materiale e scendiamo lungo le nostre tre corde, eticamente discutibile, ma se non altro ci ha permesso di riprenderci dalla serata precedente. L’avventura può continuare.

Sveglia alle 3, avvicinamento sulle tracce, risaliamo i primi 150mt recuperando il materiale, Andrea ci saluta e sparisce nelle tenebre, io e Jeff risaliamo di notte qualche lunghezza che ci portano proprio sulla colata. La colata non l’abbiamo mai vista neanche in foto ma ipoteticamente si dovrebbe poter formare sufficientemente bene per attaccarla 50mt sotto, cosa che tra l’altro deve essere stata fatta in un tentativo precedente.

Jeff Mercier sulla colata del Pordoi (korrapesce.blogspot.it)
Jeff Mercier sulla colata del Pordoi (korrapesce.blogspot.it)

Parto su un’esile fragile colata e trovo subito due spit poi più nulla e vado a fare sosta sotto uno strapiombo a sinistra di una grande stalattite. Il tiro seguente é molto bello e raggiungiamo una zona meno difficile in ambiente fantastico. Saliamo di corsa a corda tesa in una corsa sfrenata contro il passare delle ore per evitare di trovarci al sole in piena cascata.

Arriviamo senza intoppi ai piedi di un bel freestanding , Jeff lo sale in scioltezza é molto bello, per fortuna  fa caldo anche perché sembra fragile ed esile per essere salito quando fa freddo. Raggiungiamo il cengione che taglia tutta la parete proprio alle 14 quando il sole tocca la cascata ed associato alle temperature poco rigide rende la scalata molto pericolosa.

Scegliamo di lasciare il materiale sulla cengia di uscire tramite questa  scendere al passo del pordoi per poi risalire il giorno seguente passiamo quindi una parte del pomeriggio a fare seccare il materiale che lasciamo sul posto poi tranquillamente ci incamminiamo lungo la cengia legati e facendoci sicura su tratti dove potenzialmente potevano staccarsi slavine.

Un’altra levataccia e risaliamo con gli sci ed in seguito a piedi fino al nostro deposito di materiale che raggiungiamo in un paio di ore abbondanti. Albeggia e siamo nel vivo dell’azione Jeff ne approfitta per sfondarmi il casco con un blocco di ghiaccio alla prima occasione utile.

La parte superiore é molto bella mai estrema, ma fragile. 80 metri sopra la cengia troviamo un vecchio anello con moschettone di calata,siamo su una via estiva o é solo un tentativo? In breve siamo in vetta molto felici per questa via la mia prima in Dolomiti che ci ha procurato solo soddisfazioni. Raggiungiamo il plateau sommitale e scendiamo veloci al colle, é già ora di ripartire ma una cosa é certa, torneremo presto. Non ci resta più che a prendere la lunga strada del rientro sperando di non avere spiacevoli incidenti dedichiamo la salita al povero animale. Decidiamo di darle un nome come ad un cane abbandonato,ovviamente se qualcuno ha i diritti su questa linea persa o abbandonata saremo felici di restituirgliela”.

 

Testo e foto:  http://korrapesce.blogspot.it

 

Parete Ovest Sass Pordoi 800mt salita la via Fedele sino ad incontrare la colata di ghiaccio,poi lungo la colata che é comunque vicino alla Fedele. Tempo impiegato, 8 ore dal sentiero al cengione. Il giorno seguente salita la parte alta 200mt 5ore

Nome: “Ghost Dog”
Corrado Korra Pesce e Jeff  Mercier il 3/4 dicembre 2013
Difficoltà incontrate 5+/6a WI6 M5+ diversi tiri X e R
Utilizzati tre chiodi di cui uno di progressione lasciato sul posto, viti e protezioni veloci.
Discesa per la forcella del Pordoi
Ringraziamo le Guide Alpine Luca Beccari e Andrea Di Donato per il prezioso supporto logistico.

 

[nggallery id=804]

 

 

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close