Alpinismo

Everest, restaurato il film originale di Mallory e Irvine: a Londra la prima mondiale

the epic of everestLONDRA — E’ stato restaurato il documentario originale della leggendaria spedizione all’Everest di George Mallory ed Andrew Irvine, che nel 1924 scomparvero sull’Everest dopo essere stati visti a pochi passi dalla cima. Girata dal Capitano John Noel, la pellicola è stata completamente risistemata dal British Film Institute e verrà proiettata al BFI London Film Festival in programma dal 9 al 20 ottobre 2013.

Il titolo del documentario è “The Epic of Everest”. Verrà proiettato nella centralissima Leicester Square di Londra, all’Odeon West End cinema nella serata “Archive’s gala” del 18 ottobre, accompagnato live dal cantautore inglese Simon Fisher Turner che ne ha scritto la colonna sonora. Dopo la prima, il film verrà proiettato in diversi teatri inglesi.

“Questo film è uno dei più preziosi tesori dell’archivio del Bfi – ha dichiarato Robin Baker, che ha curato il restauro del film -. Immortala un momento chiave della storia dell’alpinismo e costituisce un monumento alla memoria di Mallory e Irvine. E’ importante che la sua prima avvenga proprio nel 2013, sessant’anni dopo la prima salita di Hillary e Tenzing e 100 anni dopo che John Noel, il regista, mise per la prima volta gli occhi su quella montagna”.

Noel, all’epoca, usò 4 telecamere per immortalare “il fascino di quelle montagne isolate, imponenti, divinamente belle del Tibet e l’implacabile maestosità della montagna suprema”. Si tratta di una delle prime testimonianze video della vita e delle usanze dell’altopiano tibetano.

Il film è stato restaurato in collaborazione con la figlia di John Noel, Sandra, e con il supporto della Eric Anker-Petersen Charity.

 

Per vedere il trailer, clicca sul sito del British Film Institute

 

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Un commento

  1. Noel non utilizzò “4 telecamere” ma semmai ” 4 cineprese”. Ricordo che la telecamera riprende immagini elettroniche tipo televisione, mentre la cinepresa riprende immagini su pellicola fotografica.
    E per fortuna che allora c’era solo la pellicola fotografica che è l’unico modo esistente per poter conservare per così tanto tempo questi straordinari documenti.
    saluti
    Mauro

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